Bus extraurbani, ecco i rincari zona per zona. Agenzie, la Regione vuol «pesare» di più

TRASPORTI. Per i carnet settimanali «balzo» del 30%. Ceresoli: «Resta un quadro incerto sui finanziamenti».L’assessore Lucente: «Necessaria modifica della legge»

L’abbonamento annuale studenti non si tocca. Ma il trasporto pubblico extraurbano registra nel suo complesso un aumento tariffario medio del 7,2%, che scatterà dal 1° settembre. Lo ha deciso l’Agenzia del trasporto pubblico locale, applicando in maniera «differenziata» tra i vari titoli di viaggio gli adeguamenti deliberati dalla Regione, nell’ottica di tutelare l’utenza più «stabile». A crescere sono i carnet settimanali da 5 o 7 giorni (è loro il «balzo» medio maggiore: oltre il 30%), ma anche i biglietti singoli (+12,3), i mensili (+6,8%) e gli abbonamenti annuali ordinari (+3,4%; sull’extraurbano rappresentano però una fetta minima dei titoli di viaggio venduti, lo 0,4%). Qualche esempio? Nella tariffa «B», che vuol dire attraversare due delle zone in cui è suddiviso il territorio, andando per esempio da Calcinate a Seriate, il biglietto singolo passerà da 2,70 a 3 euro, il settimanale «5 giorni» da 17,50 a 22,50 euro, il mensile da 59 a 63. Per la «D» (da Clusone a Bergamo, per dirne una) il ticket sale da 3,80 a 4,20 euro, il «5 giorni» da 24 a 31 euro, il mensile da 81 a 87.

Il sistema extraurbano, ammette la presidente dell’Agenzia, Angela Ceresoli, rimane maggiormente in sofferenza: «La domanda è molto più sparsa rispetto alle aree urbane, ci sono zone poco popolate rispetto all’estensione». E questo, in tempi di «vacche magre», pesa ancor di più: «È un grosso problema, anche per il turismo, che nel weekend non si riescano praticamente a garantire corse in provincia. Quando diciamo che mancano le risorse, non abbiamo in mente di fare chissà cosa, ma di garantire servizi minimi. Invece il concetto di “minimo” si restringe sempre più». Ad agosto partiranno le campagne abbonamenti delle aziende. Poi l’avvio, sempre «caldo», dell’anno scolastico: «Ultimamente i disservizi si stanno facendo pesanti pure per la carenza di autisti», dice Ceresoli. Che punta anche a riallacciare il dialogo con le scuole: «Durante l’emergenza Covid c’era un tavolo. Ora è di nuovo un po’ più difficile coordinarsi, ma vogliamo lavorarci». Per ora non si parla di nuovi tagli di corse: «Ma resta un quadro incerto sui fondi, attendiamo notizie da Stato e Regione».

L’intervento del Pd

Tema sollevato ieri anche dai consiglieri regionali del Pd Jacopo Scandella e Davide Casati, nell’ambito della discussione in Regione sull’assestamento di bilancio: «Il rischio concreto – scrivono – è che nel prossimo autunno non solo aumentino le tariffe, ma che si taglino corse e servizi su gomma. È proprio per scongiurare questo pericolo che abbiamo chiesto alla Regione impegni concreti già in questo assestamento di bilancio». In merito ai fondi, «la provincia di Bergamo – snocciolano – pur rappresentando circa l’11% della popolazione lombarda, riceve solo il 7,9% del fondo regionale-nazionale che ammonta a 49,8 milioni di euro. A questi si aggiungono i fondi della città capoluogo, che superano abbondantemente i 3 milioni, e quelli della Provincia che ammontano a quasi 980mila euro. Queste cifre non sono certo sufficienti per coprire il deficit dell’Agenzia, che in questi anni è cresciuto, come quello di tutte le altre Agenzie lombarde. Purtroppo, la Giunta lombarda non ha incrementato le risorse, come invece ha fatto lo stato nei confronti delle Regioni. Ci pare doveroso – concludono – che Regione Lombardia trasferisca queste nuove risorse, che per il 2023 corrispondono a 34 milioni di euro, a tutte le Agenzie di trasporto lombarde».

«Legge da riformare»

Ieri, tuttavia, «dopo aver riscontrato la disponibilità e l’impegno, da parte della Giunta regionale, di fare il possibile per trovare una soluzione nei prossimi mesi», i dem hanno scelto di ritirare l’ordine del giorno sul tema, come «apertura di credito» verso l’assessore ai Trasporti Franco Lucente. Che, dal canto suo, si dice consapevole «delle criticità che sta vivendo il mondo del trasporto pubblico, specialmente quello su gomma» e ribadisce l’impegno a «reperire le risorse necessarie, grazie anche alla collaborazione del governo e al ricorso al Fondo Nazionale dei Trasporti». Ma, proprio in quest’ottica, mette sul piatto anche l’esigenza di una maggior presenza della Regione nelle Agenzie del trasporto pubblico. «Sono convinto – ha affermato Lucente in Consiglio – che sia necessario modificare la legge regionale 6/2012 che disciplina il settore. Solo così potremo avere una rimodulazione adeguata del servizio alle esigenze odierne». In particolare, «attualmente la Regione ha un ruolo marginale nelle Agenzie, con una partecipazione pari al 10%; eppure investe notevoli risorse economiche per il buon funzionamento del servizio. La modifica della legge regionale porterebbe benefici per tutti, con una gestione più ragionata dei finanziamenti e un maggior peso specifico della Regione. Nei prossimi mesi il nostro obiettivo è far sì che il Tpl sia regolare ed efficiente in tutti i territori».

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