Carisma, parenti e ospiti si incontrano
«Visite su appuntamento. In giardino»

Sicurezza coniugata con la sensibilità verso i bisogni di parenti che non si vedono da tantissimo tempo, costretti a restare separati per le restrizioni necessarie a frenare il contagio da nuovo coronavirus.

Con queste due linee guida fondamentali si sta muovendo la Fondazione Carisma Casa di riposo Santa Maria Ausiliatrice (ex Gleno) di Bergamo, per poter permettere ai parenti degli ospiti della struttura di rivedere i loro cari. Gli incontri potrebbero avere il via già da metà della prossima settimana, sempre seguendo le normative imposte dalla Regione Lombardia nell’ultima delibera, parecchio discussa, che regolamenta la riapertura delle attività sociosanitarie.

Per questo motivo nella Fondazione Carisma gli incontri, che restano secondo le norme vietati all'interno delle strutture, avverranno nel parco. «Abbiamo elaborato un piano dettagliato, studiato nei minimi particolari per garantire l’assoluto rispetto delle norme di sicurezza e il distanziamento necessari come misure di prevenzione contro il Covid – spiega Fabrizio Lazzarini, direttore generale di Fondazione Carisma di Bergamo – . Davanti alle pressanti richieste di moltissimi parenti, e alle palesi necessità di diversi ospiti che risultano in difficoltà perché hanno bisogno dell’affetto dei loro cari, e questo rischia di avere ripercussioni sulle loro condizioni psicofisiche, ci siamo interrogati: c’è un modo, rispettando le norme, per dare risposte ai bisogni della popolazione? È bastato guardare fuori dalle finestre della struttura per capire che la soluzione era lì, sottomano. Abbiamo uno splendido parco, che è accessibile in modo indipendente rispetto alla struttura. Quindi, i bisogni dei parenti e degli ospiti possono essere soddisfatti in sicurezza».

Fondazione Carisma ha perciò messo in atto una serie di accorgimenti: aree delimitate, indicazioni per i parenti, gazebo, sedute distanziate, ed elaborato le modalità degli incontri: avverranno su appuntamento, in fasce orarie che incrociano sia le necessità della struttura sia quelle dei parenti, e a tempi limitati, in modo da poter allargare questa possibilità di visite a più familiari. Resta evidentemente l’obbligo della mascherina anche all’esterno, e, in caso di maltempo, l’incontro andrà riprogrammato. «Partiamo a breve con le prenotazioni e pensiamo di poter avviare il progetto già dalla prossima settimana – continua Lazzarini – .È evidente che ci muoviamo nella piena osservanza delle indicazioni regionali, così come nella piena osservanza delle indicazioni regionali la Fondazione Carisma è pronta a far ripartire tutta una serie di servizi: anche i nuovi ingressi, che peraltro abbiamo già avviato, sempre su autorizzazione e per casi di particolare urgenza emergenza». Continua invece a restare chiuso il Centro diurno («È il servizio più delicato che abbiamo dal punto di vista della sicurezza, perché gli ospiti entrano ed escono dalla struttura e quindi possono essere veicolo di contagio, e oltretutto è difficile controllare il mantenimento delle distanze, anche se stiamo valutando la possibilità di far ripartire alcune attività intorno a metà luglio»), ma a brevissimo, probabilmente già da giovedì, verrà riaperta l’area destinata alla riabilitazione. Quell’area che, in piena pandemia Covid, una volta spostati gli utenti che vi erano ospitati, proprio perché completamente separata dal resto degli spazi della struttura, era stata destinata ad accogliere i malati colpiti da coronavirus che venivano inviati alla Fondazione dalle strutture ospedaliere con posti letto ormai esauriti. «Mi piace rimarcare che abbiamo ospitato in tutto 80 pazienti, e tranne il caso di un’anziana che era arrivata qui già in condizioni molto critiche, sono stati tutti poi dimessi in stato di guarigione – rimarca il direttore generale Lazzarini – . Ora l’area della riabilitazione è libera, stiamo provvedendo alla sanificazione, e riteniamo che da giovedì, sempre dopo le necessaria autorizzazioni, possa essere riaperta, tornando ad accogliere pazienti dall’esterno. Questo è il bisogno più urgente che arriva dal territorio, anche per il recupero di molte persone che sono state colpite dal Covid e che hanno bisogno di tornare alla normalità. Tanti hanno avuto lunghe degenze nelle Terapie intensive, molti hanno bisogno di riabilitazione polmonare. Noi siamo pronti. E rafforzeremo il servizio di riabilitazione anche nell’assistenza domiciliare».

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