Casello A4 di Dalmine, si cambia
Dopo 17 anni la svolta: ecco i lavori

La palla, per usare una metafora calcistica, è in mano al Mit: il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Il progetto del potenziamento del casello autostradale di Dalmine dell’A4 dopo oltre 17 anni di attesa sembra essere finalmente incanalato nei binari giusti.

C’è un accordo tra le parti (ossia Autostrade per l’Italia, Comune di Dalmine e Stezzano, provincia di Bergamo e Regione Lombardia) siglato in una conferenza dei servizi nel luglio 2017. C’è il via libera, notizia di quest’estate, da parte del ministero dell’Ambiente. E c’è, finalmente, anche un primo progetto definitivo, presentato da Autostrade per l’Italia (Aspi) al Mit: una prima versione era stata sottoposta al ministero in estate, poi completata a dicembre su richiesta del Mit con ulteriori elaborati tecnici ed economici.

«Siamo in attesa della validazione tecnica preventiva del progetto da parte del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e dal Provveditorato interregionale delle opere pubbliche – spiega la sindaca di Dalmine Lorella Alessio –, in poche parole un parere propedeutico per far partire sia la parte burocratica relativa agli espropri, sia una seconda conferenza dei servizi per prendere visione del progetto definitivo».

L’opera in programma è quella che permetterà di collegare il casello dell’A4 di Dalmine direttamente con la tangenziale sud di Bergamo prevedendo la costruzione di una nuova arteria di ingresso e uscita (per l’esattezza di 2 corsie di ingresso e una d’uscita) che scavalchi l’autostrada e si colleghi alla rotonda delle Due Torri e da lì direttamente in tangenziale sud e viceversa, con un costo stimato dai 12 ai 13 milioni di euro e una tempistica di circa 14 mesi per completarla.

Lavori, questi, che a Dalmine attendono da quasi 17 anni, ossia dalla realizzazione della quarta corsia della A4 (anche se la prima convenzione tra Anas e Autostrade è addirittura più vecchia, datata 1997) e che all’inizio prevedevano la realizzazione di un casello ex novo, dall’altra parte dell’autostrada rispetto alla sua posizione attuale. Progetto che, tra tira e molla, negli ultimi anni è stato abbandonato per convergere su una versione più light, quella attuale: il casello dalminese rimane dov’è, quello che cambia è il suo accesso e la sua uscita.

Questo per ragioni economiche in primis, visto che il progetto attuale costa la metà, poi di spazio (si vanno a occupare 24.000 metri quadrati di suolo agricolo al posto dei 32.000 previsti per il ribaltamento) e anche di scenari futuri. «La nuova soluzione di adeguamento dello svincolo di Dalmine risulta coerente con le ipotesi di sviluppo infrastrutturale quali la realizzazione del collegamento Treviglio-Bergamo che, per geometrie e concentrazione dei flussi di traffico, non risulterebbe più sostenibile in caso di ribaltamento dello svincolo» si legge in una relazione di Autostrade per l’Italia

Quanto sia importante per Dalmine questo progetto è presto detto. I ventinovemila veicoli che usano in media al giorno il casello dalminese sono infatti a oggi costretti a passare obbligatoriamente dalla rotonda del Bricoman, intasando tutta la viabilità della zona e aggravando anche la situazione sulla ex strada statale 525, sempre ingolfata a ogni ora del giorno. «Collegando direttamente il casello alla tangenziale si andrebbe ad alleggerire se non a risolvere la situazione – continua la prima cittadina dalminese –, senza contare che anche il nostro piano urbano del traffico, che prevedere la realizzazione delle rotonde al posto dei tre semafori sul provinciale, avrebbe effetti molto ridimensionati se non si andasse prima a intervenire sul casello. Comunque, dopo il via libera del ministero dell’Ambiente quest’estate, che ha recepito le nostre richieste di prevedere un’ulteriore protezione acustica per l’abitato di Guzzanica, vedere che finalmente negli ultimi quattro mesi lentamente qualcosa si muove è importantissimo.Ringraziamo gli uffici di Regione Lombardia che ci tengono aggiornati».

Quali i prossimi passi? Aspi una volta ottenuta la validazione del Mit dovrà attivare la procedura di conformità urbanistica, sviluppare il progetto esecutivo che andrà poi riapprovato dal ministero e infine indire la gara per i lavori. Una postilla. Il nuovo ingresso e la nuova uscita dell’A4 a Dalmine passeranno dalla rotonda delle Due Torri, la stessa da cui si vorrebbe far partire anche il progetto della nuova autostrada Bergamo-Treviglio. «La nostra priorità è il casello. Quella della Bergamo-Treviglio è certo un’altra questione che riguarda il territorio – conclude la sindaca –. Non ho molto da dire se non che il Consiglio comunale di Dalmine quattro anni fa ha votato contro quell’opera. E io ne rispetto la volontà».

© RIPRODUZIONE RISERVATA