Colpito con due coltellate a Lovere
Arrestato coetaneo 30enne

Sangue e mistero. Solo le indagini dei carabinieri della compagnia di Clusone potrebbero definire i contorni di una vicenda che giovedì pomeriggio a Lovere ha rischiato di finire in tragedia.

Un marocchino di circa trent’anni ha colpito con due coltellate un giovane dell’alto Sebino, suo coetaneo, che lavora in uno studio professionale; lo ha ferito all’addome e al torace e solo per un miracolo non gli ha colpito organi vitali.

Il giovane aggredito è stato portato in ospedale, ma non sembra essere in pericolo di vita. Gli inquirenti mantengono il più stretto riserbo e fino a notte fonda hanno interrogato i testimoni e le persone direttamente coinvolte, in particolare il giovane extracomunitario che è stato fermato e portato in caserma. In base alle ricostruzioni che «L’Eco di Bergamo« è riuscito a recuperare, sembra che il marocchino abbia contattato l’ufficio per il quale la sua vittima collabora da qualche anno; non si sa se abbia parlato direttamente con lui o se abbia chiesto di lui, ma quel che è certo è che il ragazzo vittima dell’aggressione è sceso in strada, uscendo dall’ufficio affacciato sul lago e raggiungendo l’extracomunitario. Non è chiaro se i due si conoscessero o se già in passato avessero avuto tensioni, ma tra loro è presto iniziata una discussione dai toni sempre più violenti e accesi, sfociata nell’accoltellamento. Il marocchino lo ha colpito con forza e sembra che avesse già con sé l’arma, sapendo quindi di poter arrivare a usarla. Quel che è accaduto dopo lo potranno raccontare solo i carabinieri della compagnia di Clusone e della stazione: non si sa se l’aggredito sia riuscito a rientrare nello studio dove lavora e a chiedere aiuto, non si sa se il marocchino sia fuggito o se sia stato subito fermato, non si sa neppure chi abbia dato l’allarme.

Diverse testimonianze concordano però nel raccontare un continuo andirivieni di sirene tra Lovere e Costa Volpino, probabilmente per rintracciare e arrestare il marocchino che, se venisse confermato il quadro ricostruito nella cittadina dell’alto Sebino, potrebbe essere accusato di tentato omicidio. Oltre alle auto dei carabinieri, è stata avvistata più volte, davanti al luogo dell’aggressione, anche l’imbarcazione dei carabinieri che da qualche settimana prende servizio sul lago di Iseo partendo dal porto di Cornasola a Lovere. Venerdì il quadro dovrebbe essere definito con maggiore precisione: rimane molta incertezza sul tipo di arma utilizzata, se un coltello a serramanico o un normale coltello da cucina, e soprattutto sul movente. Perché il marocchino ha chiesto di poter parlare con qualcuno dello studio professionale e perché proprio il giovane, poi aggredito, è uscito in strada per incontrarlo? I due si conoscevano? Domande a cui solo il lavoro dei carabinieri andato avanti fino a tarda notte potrà dare una risposta.

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