Covid, un bergamasco su 5 ha completato il ciclo di richiamo

Secondo i dati della Regione sono invece 386.778 i cittadini che hanno ricevuto la prima dose. Diciotto Comuni al giro di boa per popolazione inoculata. Le valli e il Sebino le zone messe più in sicurezza.

Tra chi può essere vaccinato, quattro bergamaschi su dieci hanno già ricevuto almeno la prima dose.

In concreto: a venerdì sera, secondo i dati di Regione Lombardia, 386.778 bergamaschi oltre i 16 anni – l’età minima per poter essere vaccinati – avevano avuto già la prima iniezione (o l’iniezione unica, se avvenuta con Johnson & Johnson che è monodose), su una platea potenziale di 946.801 persone. Fa esattamente il 40,85%, leggermente al di sopra della performance regionale che si attesta al 40,68%.

La Bergamasca è dunque l’ottava tra le dodici province lombarde per maggiore copertura con la prima dose; alle spalle del territorio orobico ci sono Brescia (40,81%), Varese (40,61%), Milano (39,13%) e Mantova (38,90%), sul podio svettano Lecco (44,74%), Cremona (44,11%) e Sondrio (43,55%). Sembra quasi emergere una particolare tendenza: i territori più piccoli sono più avanti, quelli più popolosi sono più indietro. Guardando invece alle seconde dosi, in provincia di Bergamo ne sono state inoculate 177.648: ha quindi chiuso il ciclo vaccinale il 18,76% della popolazione target, quasi uno su cinque; la copertura regionale è del 18,37%, in questa graduatoria Bergamo è sesta.

«Avanti» le valli

Valgoglio, a lungo secondo comune lombardo per copertura con la prima «puntura», è ora quinto col 61,86%: è superata da Viggiù (Varese, 71,16%), Pedesina (Sondrio, 70%), Santa Margherita di Staffora (Pavia, 63,17%) e Paspardo (Brescia, 62,48%). Il caso del centro dell’alta val Seriana – che resta ovviamente in testa alla classifica orobica – è interessante: a ieri si contano 292 prime dosi, ed erano 290 invece il 28 aprile; in poco più di tre settimane, si sono contati solo altri due residenti immunizzati. Altri 17 comuni bergamaschi hanno raggiunto o superato la metà della popolazione target almeno con la prima dose: si tratta di Isola di Fondra (58,16%), Vedeseta (57,83%), Oltressenda Alta (56,35%), Riva di Solto (55,78%), Lovere (53,89%), Castro (53,23%), Schilpario (52,70%), Tavernola Bergamasca (52,68%), Gandellino (52,56%), Cusio (52,15%), Roncobello (51,85%), Fonteno (51,24%), Ponte Nossa (50,70%), Cerete (50,48%), Premolo (50,31%), Cassiglio (50,00%) e Piazzolo (50,00%). Sono dunque le valli, oltre al Sebino (dove una prima accelerazione alla campagna c’era stata già a fine febbraio, per murare l’espansione della terza ondata), lo spicchio di Bergamasca messo in maggior sicurezza: c’è anche una correlazione tra geografia e anagrafe, evidentemente, considerato che la popolazione delle valli è tendenzialmente più anziana e gli anziani sono stati prioritariamente e progressivamente vaccinati. In coda la situazione è più variegata: il dato più basso è per Chignolo (30,37%), nelle ultime dieci posizioni ci sono prevalentemente centri dell’Isola e della val Cavallina.

Bergamo città è 71esima: le 47.243 prime dosi equivalgono a una copertura del 43,84%, i richiami sono 21.909. In totale, sempre secondo la «contabilità» della piattaforma regionale, ai residenti in provincia di Bergamo dal 27 dicembre 2020 al 21 maggio 2021 sono state iniettate 564.426 dosi di vaccino. Giorno dopo giorno, intanto, aumenta il «peso» dei richiami: se a inizio maggio in media il 75-80% delle somministrazioni quotidiane era dedicato alle prime dosi, indicativamente da metà mese le seconde dosi costituiscono anche più del 50% delle inoculazioni quotidiane.

Un dato fisiologico, e che inevitabilmente porta a progredire più lentamente rispetto a prima nella copertura di chi ancora è in attesa dell’immunizzazione. Con più vaccini disponibili, a Bergamo come tutta Italia, si rimetterebbe il turbo.

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