Dispositivi antiabbandono, bene le vendite
Seggiolini non a norma? Multe da marzo

Le aziende tempestate di richieste di chiarimenti dai consumatori. Ancora due mesi per mettersi in regola, poi da marzo le multe.

Un intoppo che non ha rallentato le vendite, ma alimentato timori e polemiche. «I dispositivi sui seggiolini d’auto per i bambini con età inferiore ai quattro anni non devono in alcun modo alterare le caratteristiche di omologazione del seggiolino auto»: sono bastate queste poche righe del decreto ministeriale “salvabebè” per gettare nello sconforto chi ha acquistato già un dispositivo, in una materia ancora incerta e nebulosa tra norme tecniche e dichiarazioni di conformità che non brillano per chiarezza.

Il rinvio di quattro mesi delle sanzioni per mancanza di dispositivi (multe dal 6 marzo per chi non si adegua) ora dovrebbe placare le acque, ma le aziende bergamasche interpellate non hanno dubbi: le vendite procedono a gonfie vele, a prescindere dai chiarimenti richiesti dagli stessi consumatori. Foppapedretti ha escogitato una strategia: «Abbiamo sviluppato un nostro dispositivo antiabbandono, chiamato Babyguard, l’unico approvato per i seggiolini auto a marchio Foppapedretti ed esclusivamente consigliato per i seggiolini auto del brand di Grumello Del Monte – spiega Luciano Bonetti, presidente di Foppapedretti Spa –. Il dispositivo antiabbandono è conforme alle disposizioni del decreto ministeriale 122 e la dichiarazione di conformità (come previsto nel decreto, il famoso Allegato B da mostrare in caso di controlli da parte delle forze dell’ordine) è scaricabile sul sito aziendale www.foppapedretti.it. Due tecnici aziendali addetti alle certificazioni sono stati impegnati per più di 6 mesi in questo progetto, per un investimento aziendale di circa 100 mila euro, e in meno di 48 ore abbiamo esaurito tutti i Babyguard in stock, diverse migliaia. Ora stiamo provvedendo al riassortimento viste le enormi richieste. Il prodotto ha subito diverse modifiche negli ultimi mesi». Poi una precisazione: «Nei regolamenti europei di omologazione per i seggiolini auto, si specifica che ogni accessorio aggiunto a un seggiolino auto potrebbe compromettere l’omologazione del seggiolino stesso se non approvato dal produttore dei seggiolini auto. Per tale motivo – rimarca Bonetti – Babyguard è l’unico dispositivo antiabbandono approvato per tutti i seggiolini auto a marchio Foppapedretti e non compromette la sicurezza dei seggiolini. Tutti i nostri seggiolini immessi sul mercato dal 2012 sono stati ritestati con l’aggiunta del dispositivo Babyguard per garantire la sicurezza dei seggiolini. Riguardo all’acquisto futuro o già avvenuto di dispositivi antiabbandono non a marchio Foppapedretti, a oggi nessun altro produttore ha richiesto di effettuare un test del suo dispositivo abbinato ai nostri seggiolini auto. Per questi stessi motivi, consigliamo Babyguard solo per i seggiolini auto Foppapedretti in quanto a oggi non è stato testato sui seggiolini auto di altri brand».

Anche per Brevi spa, azienda di Telgate, l’incertezza legata agli obblighi della normativa non ha inciso sulle vendite, anzi. «La vendita dei nostri seggiolini auto prosegue con successo, grazie anche al lancio avvenuto in questi mesi di 4 nuovi modelli – spiegano dagli uffici Brevi – Crediamo che l’introduzione della normativa sui dispositivi antiabbandono contribuirà positivamente a una riflessione da parte del consumatore sul tema della sicurezza dei bambini in auto». Più cauta la posizione di Cam spa, azienda di Grumello del Monte: «È stata fatta una legge a nostro modo di vedere con tanti punti che lasciano spazio a interpretazioni variegate. Non abbiamo ancora sviluppato un prodotto nostro – precisano da Cam – ma ne abbiamo adottato uno già in commercio in attesa di chiarimenti, e siamo stati tempestati di richieste sui dispositivi da parte di genitori allarmati sulle sanzioni in caso di non utilizzo. Sarebbe stato più efficace inasprire le sanzioni per chi trasporta in auto i bimbi senza legarli negli appositi seggiolini. Da anni la nostra società investe in comunicazione per sensibilizzare i genitori».

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