Ex Ismes, con il tram case e ciclabili
Si recupera l’area abbandonata

Palafrizzoni e privati verso la convenzione per il recupero dell’area di 6 mila metri quadri tra viale Giulio Cesare e Ponte Pietra: previsti appartamenti e due ciclopedonali. Lungo il lato Nord la nuova T2.

Vista su Città Alta e Maresana, a due passi dalla fermata della nuova linea del tram T2. Il futuro dell’ex Ismes è ormai scritto: da area abbandonata e degradata a polo residenziale. I 6 mila metri quadri tra viale Giulio Cesare e via Ponte Pietra, tra i quartieri Monterosso e Conca Fiorita, si avviano a cambiare volto. Non era scontato visto il passato turbolento dei diversi progetti di rilancio, spesso finiti in fondo ai cassetti di Palafrizzoni. Dopo il passaggio in Giunta, ora il Piano attuativo verrà presentato venerdì 13 dicembre in Commissione, poi l’adozione in Consiglio comunale il 16 dicembre. Con alcune caratteristiche in linea con la filosofia urbanistica dell’assessore alla Riqualificazione Francesco Valesini: «Il costruito sarà ridotto del 25% e le opere pubbliche previste andranno soprattutto a vantaggio della mobilità sostenibile».

Sessanta appartamenti

Il progetto dello Studio Facchinetti & partners - commissionato dalla società Ism srl, il privato che sosterrà l’intervento - prevede la realizzazione di residenze per circa 6 mila metri quadri, corrispondenti a una sessantina di appartamenti. «Una riduzione rispetto alle potenzialità edificatorie di 8 mila metri quadri, con un taglio quindi del 25% – precisa Valesini –. Il 10% della superficie residenziale, inoltre, sarà destinato all’affitto in housing sociale». L’edificio di sei piani (che verrà costruito ex novo dopo la demolizione dei laboratori e uffici dell’ex Istituto sperimentale modelli e strutture) dovrà avere «il maggior numero di terrazze possibili per garantire i migliori “coni visivi” in direzione di Città Alta e del Colle della Maresana». Tra le premure, infatti, c’è minimizzare l’ingombro e l’impatto sulle visuali.

Le opera pubbliche

Tra opere pubbliche a scomputo e monetizzazioni (cioè gli oneri versati) Palafrizzoni ricaverà dall’operazione circa un milione e mezzo di euro. «Oltre a una piccola piazza in fregio a viale Giulio Cesare, i principali interventi pubblici – spiega l’assessore Francesco Valesini – saranno un collegamento ciclopedonale tra viale Giulio Cesare e via Ponte Pietra, e un secondo tra viale Giulio Cesare e Tito Legrenzi, oltre a un generale miglioramento della viabilità e degli attraversamenti in zona». Verrà inoltre realizzato un parcheggio pubblico in struttura (a pagamento o libero, non è ancora stato stabilito), per una cinquantina di posti auto.

Il tutto a servizio della futura realizzazione della linea e della fermata della tramvia della Valle Brembana (T2), prevista proprio lungo il lato nord dell’area di intervento. L’area - si legge infatti nella relazione - «è in posizione strategica rispetto alla futura accessibilità su ferro della realizzanda tranvia delle valli, rispetto alla quale il Pgt (Piano di governo del territorio) e lo stesso progetto dell’infrastruttura prevedono nella adiacenza del comparto oggetto di trasformazione urbanistica la formazione di una fermata passeggeri e l’affiancamento alla medesima linea di una pista ciclopedonale».

I tempi

Quando si vedranno i risultati? Detto dell’iter amministrativo (l’adozione del piano il 16 dicembre in Consiglio comunale), Palafrizzoni conta di arrivare all’approvazione definitiva della convenzione con il privato in aprile. «Un passaggio che prevede già il versamento di una parte importante degli oneri di urbanizzazione – puntualizza l’assessore Valesini –. Il che denota un interesse dell’operatore a partire il prima possibile». Tenuto conto che la convenzione stabilisce un arco temporale di dieci anni per concludere l’intervento. «Dopo molti anni in cui il progetto è rimasto fermo – commenta l’assessore –, l’approvazione del Piano è un passo decisivo per la valorizzazione urbanistica, territoriale e ambientale di un compendio che attualmente versa in condizioni di dismissione e degrado. Oltre a portare delle migliorie sul tema della mobilità sostenibile, con due nuovi collegamenti ciclopedonali utili per i quartieri».

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