Fara, il Tar: «Ricorso inammissibile»
Si va avanti con la gara per il parking

Per il Tribunale amministrativo di Brescia non ci sono i presupposti per l’azione dell’impresa Rota Nodari, che si era vista revocare i lavori. Il Comune: «Un ostacolo in meno».

Per il Tar di Brescia il «ricorso è inammissibile». Non verrà quindi presa in esame e discussa la richiesta dell’impresa Fratelli Rota Nodari, per ottenere l’annullamento della revoca dei lavori e un risarcimento dal Comune per la vicenda del parking Fara. «Non esistono i presupposti», sostengono i giudici.

Da Palafrizzoni tirano un sospiro di sollievo. «Nella storia travagliata di questo cantiere – commenta l’assessore ai Lavori pubblici Marco Brembilla – un ostacolo in meno». E una strada meno irta anche per la gara indetta dalla Bergamo Parcheggi, società concessionaria del silo dentro le Mura, per individuare un nuovo operatore entro il 29 marzo.

L’assessore Brembilla vede infatti come improbabile e «sconsigliabile» un ricorso al Consiglio di Stato. L’impresa, dal canto suo, continua sulla linea del «no comment», senza anticipare le prossime eventuali mosse.

«Il ricorso si basava sul presupposto che il Comune avesse obbligato la Bergamo Parcheggi a riassegnare la gara, anziché scorrere la graduatoria, ma le cose non stanno affatto così. Il Comune non ha obbligato nessuno, ha semplicemente seguito le indicazioni dell’Anac, che ha escluso in maniera categorica di scorrere la graduatoria», ricorda l’assessore.

La cronistoria

Tutto ha inizio alla fine dell’anno scorso, quando la Fratelli Rota Nodari fa ricorso al Tar di Brescia contro il Comune (ente proprietario dell’area) per la revoca dei lavori di completamento del parcheggio della Fara (circa 6 milioni di euro), affidati dal Cda della Bergamo Parcheggi (di cui lo stesso Comune è socio minoritario attraverso Atb). La Rota Nodari è terza classificata nella gara del 2016 e, dopo la risoluzione consensuale dell’aggiudicataria Collini e il ritiro della seconda classificata, la società Itinera, riceve l’affidamento diretto, attraverso lo scorrimento della graduatoria. La procedura, però, non convince Palafrizzoni, che chiede un parere all’Anac. L’ente anticorruzione, che già nel 2018 aveva puntato la lente su delicato cantiere di Città Alta, non ritiene corretto il criterio.

Gara da rifare, quindi, con il nuovo bando (di portata europea), pubblicato da Bergamo Parcheggi il 15 febbraio scorso e aperto fino al 29 marzo. In campo c’è un progetto riaggiornato, i cui costi sono lievitati a 7,2 milioni di euro, per l’adeguamento al prezzario regionale. Il criterio di aggiudicazione è sulla base dell’«offerta economicamente più vantaggiosa», cioé si terrà conto della proposta migliore sotto il profilo tecnico, economico e dei tempi, per completare i nove piani interrati, per una capacità complessiva di 469 posti.

Naturale che per Palafrizzoni e Bergamo Parcheggi l’uscita di scena definitiva della Rota Nodari sia considerato un pensiero in meno. Ma nel complicato iter del parking Fara non sono esclusi nuovi colpi di scena.

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