Fara, verso una valutazione sull’impatto del parcheggio

Icomos propone all’Unesco di chiederla al Comune per valutare gli effetti dell’opera sul sito transnazionale. La decisione a luglio.

Icomos propone ad Unesco di chiedere a Bergamo (e alle città del sito transnazionale «Le opere di difesa veneziane tra il XVI e XVII secolo») un Heritage assestment impact («Hia»). Tradotto: una valutazione di impatto sul patrimonio per il sito Unesco. E a Bergamo, si chiede un focus sul parcheggio multipiano della Fara. Per ora parliamo di una «bozza di richiesta» del comitato tecnico scientifico della stessa Unesco, sta a quest’ultima prendere una decisione e il responso è atteso il mese venturo. Intanto però il Comune di Bergamo sta già affidando lo studio a un pool di professionisti, «la scadenza è finalizzata a presentare il tutto a Unesco entro il 1° dicembre 2022», scrive in una nota Palafrizzoni. Tanto che la variazione di bilancio (lo studio ha un costo) passerà in Giunta a breve.

Il caso viene sollevato dal comitato «No parking Fara», che sulla sua pagina Facebook pubblica stralci della missiva inviata da Icomos in vista della 44ª sessione del Comitato del patrimonio mondiale, a Fuzhou dal 16 al 31 luglio: «Icomos chiede all’Italia di conformarsi alle raccomandazioni riguardo al progetto del parcheggio alla Fara e, in particolare, di presentare con urgenza la Valutazione di impatto sul patrimonio, “Hia”, richiesta da Icomos nel dicembre del 2019 e di elaborare un piano dettagliato per l’infrastruttura di parcheggio e il controllo del traffico per ridurre il traffico o limitare le possibilità di parcheggio nella Città Alta di Bergamo per i non residenti».

La lettera è arrivata qualche giorno fa in piazza Matteotti: «Il Comune di Bergamo attendeva da tempo queste valutazioni – fa sapere l’amministrazione - stante la sospensione delle attività del Comitato del patrimonio mondiale nel 2020 a causa della pandemia. Le ultime integrazioni inviate da Bergamo (in seguito alle segnalazioni inviate a Parigi dai No Parking Fara, ndr) risalgono a febbraio 2020, alle quali sarà finalmente data risposta nei tempi che saranno decisi da Unesco». Palafrizzoni allontana il rischio di finire nella «list in danger» (che porta all’estromissione da Unesco) e spiega: «Si tratta di un’interlocuzione normale, consueta e collaborativa in vista della “review” di Icomos sui siti Unesco, che avverrà nei prossimi mesi. La proposta di richiedere l’Heritage impact assestment vale per tutte e sei le componenti del sito e per tutti gli Stati coinvolti dal sito che comprende Bergamo, ovvero Italia, Croazia e Montenegro.

La Hia non è una Valutazione ambientale strategica e non riguarda il solo parcheggio della Fara: è divenuta uno standard per Unesco e viene richiesta per i tutti i siti, con riferimento a qualunque opera, presente e futura, che possa incidere sui criteri che hanno portato all’assegnazione del titolo di Patrimonio Mondiale». Nella nota il Comune cita Dresda, dove la valutazione è stata chiesta per realizzare un ponte sul fiume Elba, Firenze, realizzata su tutto il centro storico. E ancora Vicenza, che nel 2017 ad Unesco presentò uno studio di 215 pagine, raccontando la città del Palladio ma anche le grandi infrastrutture da realizzare, piani urbanistici e progetti di riqualificazione.

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