Gruppo di studio a Palafrizzoni
per rivedere i tempi e gli orari

C’è un prima e un durante per arrivare al dopo. E Giorgio Gori ce l’ha ben chiaro. «Più che da dove si deve ripartire, credo che il problema sia il come. È chiaro che certe situazioni, almeno fino a quando non verrà individuato un vaccino, non saranno sostenibili. E mi riferisco a quelle con molta gente» spiega il sindaco.

È il caso dei teatri, dello stadio, del trasporto pubblico, delle scuole, solo per fare qualche esempio. «Come facciamo ad immaginare di mettere 25 studenti dentro la stessa classe, e il distanziamento? Ugualmente, posso mettere gli spettatori a teatro lasciando due poltrone libere ogni posto, ma economicamente è sostenibile? E lo stesso vale per gli autobus o per i treni dei pendolari. Tutti con la mascherina? Non basta».

Il dato sociale e quello economico

Il tema diventa allora «quello della riorganizzazione di tutte le attività soggette a fruizione collettiva. E il fronte si sdoppia, da un lato quello sanitario-epidemiologico, dall’altro quello economico». Continuare cioè a garantire determinati servizi pubblici a prezzi sostenibili. Un tema che è stato affidato a tre assessori: Loredana Poli per la scuola, Stefano Zenoni per i trasporti e Giacomo Angeloni per tempi e orari «proprio per ripensare alcune attività da questo punto di vista. Dobbiamo trovare un nuovo modo di stare insieme».

Prima però «bisogna partire dai test sierologici su larga scala, questa è la chiave» prosegue il sindaco. «Solo così si potrà davvero aprire le fase 2. Magari nell’attesa di potrà riaprire qualche settore produttivo garantendo le massime condizioni di sicurezza, ma francamente vedo difficile una ripresa dell’anno scolastico o delle attività commerciali». Quindi «prima serve uno strumento che consenta di accertare su base individuale la condizione di avvenuta malattia, guarigione e immunità: questo apre uno scenario completamente diverso, soprattutto qui dove i numeri dimostrano una diffusione del virus molto estesa, seppure per la maggior parte dei casi in forma asintomatica».

«Io lo chiamo un braccialetto verde che garantisca questa condizione, il problema è che al momento l’orizzonte della sperimentazione non è ancora chiaro. Fermo restando che ci sono le fasce d’età più vulnerabili e a rischio andranno difese per molto tempo».

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