L’Aeroclub: «Stefano uno di noi»
«Competente chi conduce questi aerei»

C’era quasi un’atmosfera rarefatta, irreale, all’Aero Club Taramelli a Orio al Serio, nel pomeriggio di sabato. Dopo la tragedia della mattina, pare che tutto si sia fermato.

Nel pomeriggio ci sono solo il presidente Guido Guidi e due soci, parlano tra loro di quello che è successo, cercano di capire la dinamica, ma non dicono nulla se non che sono vicina alla famiglia, al loro dolore. «Stefano è una persona a cui io e tutti i soci teniamo davvero molto, gli vogliamo bene. In questo difficile momento tutti noi ci stringiamo alla famiglia che sta vivendo questo dramma, il nostro primo pensiero è rivolto a loro», dice Guidi, il presidente dell’Aero Club Bergamo: Stefano Mecca è il suo vice.

Guidi non sa cosa sia successo ieri mattina prima della tragedia e in questo momento non se la sente neanche di parlarne. L’unica cosa che ci tiene a far sapere è che «chi guida questo tipo di aerei turistici non è gente improvvisata ma competente». «Non è il momento di parlare di altro e non ho altro da aggiungere», conclude il presidente. All’Aero Club Bergamo sono tutti scossi per quanto accaduto ed esprimono vicinanza a tutta la famiglia in questo tragico momento, sperando che il loro vicepresidente possa salvarsi. L’Aero Club «Guido Taramelli» è stato fondato nel 1930 e ha avuto come primo presidente Antonio Locatelli, tre medaglie d’oro e tre d’argento al Valor Militare. Per sua stessa volontà l’Aero Club è intitolato appunto al capitano pilota «Guido Taramelli», aviatore che si distinse durante la Prima Guerra mondiale. Da allora, con una breve pausa dal 1945 al 1948 a causa dei noti eventi bellici, la scuola di volo dell’Aero Club forma piloti. Inoltre nel 1970 è anche tra i soci fondatori della Sacbo, società che gestisce l’aeroporto di Orio Al Serio, del quale, anche se in quota marginale, è ancora socio.

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