Il tragico bilancio della seconda ondata
Da ottobre 247 vittime di Covid

È il conto drammatico dall’inizio della seconda ondata. Il trend non accenna a calare: a febbraio già 30 decessi. Domenica tre i morti

Non si arresta la mortalità per Covid. Un conto salato (e drammatico) che ha caratterizzato anche la seconda ondata, da metà ottobre 2020 a oggi, dopo lo tsunami che si era abbattuto nella Bergamasca e in Lombardia tra marzo e aprile dello scorso anno. Un dato è significativo: da ottobre 2020 a febbraio 2021 è stato superato il muro dei 10 mila morti in Lombardia (10.398 decessi riconducibili al Covid dal 1° ottobre al 21 febbraio) e nello stesso arco temporale in Bergamasca si sono registrati 247 decessi.

A febbraio già 30 morti

I picchi di vittime si sono raggiunti nel mese di novembre, quasi 4 mila morti sul territorio regionale (3.996 in più rispetto al mese precedente) e vicini a quota cento tra Bergamo e provincia (95). Un’impennata costantemente legata all’incremento dei contagi, visto che l’indicatore dei decessi si allinea dopo qualche giorno al dato in aumento dei contagi e dei ricoveri negli ospedali. Se si analizza il singolo mese di febbraio, nella Bergamasca si ricava un dato che va comunque monitorato: sono già 30 i decessi riconducibili al Covid riscontrati finora (1-21 febbraio), dato pressoché identico a gennaio (29 vittime tra il 1° e il 21 gennaio), con una media giornaliera di 1,4 decessi. E considerato l’incremento dei contagi che ha interessato anche la Bergamasca nell’ultimo mese, con positivi oltre le 200 unità giornaliere rintracciati in due occasioni e la soglia dei cento contagiati oltrepassata in 11 giorni diversi, unito all’aumento progressivo degli ospedalizzati (dai 185 pazienti Covid del 1° febbraio ai 249 registrati ieri, quindi 64 pazienti in più in 21 giorni) non è da escludere un nuovo incremento dell’indicatore dei decessi.

«Preoccupa l’aumento dei casi»

«È noto che il picco dei decessi segue quello dei casi di 2-3 settimane – sottolinea l’epidemiologo bergamasco Roberto Buzzetti –. Occorre considerare che da fine gennaio si nota una tendenza al rialzo, sia dei casi, sia dei decessi. Le curve dei decessi in Lombardia e nella Bergamasca hanno un andamento diverso. I decessi nella Bergamasca sono inferiori alla media regionale, tuttavia nell’ultimo mese si nota una tendenza all’aumento». C’è anche un altro fattore da prendere in considerazione da ottobre a febbraio. «Il rapporto tra i decessi osservati nel corso di una settimana e i casi di due settimane prima, varia tra l’1% e il 4% – aggiunge Buzzetti – ed è generalmente più elevato in regione rispetto alla nostra provincia».

L’andamento mese per mese

Nel mese di ottobre, che coincide con l’avvio della seconda ondata, sono stati accertati 23 decessi per Covid nella Bergamasca, mentre in Lombardia sono state segnalate 580 vittime. La recrudescenza dei contagi a novembre ha determinato un’impennata anche di decessi, visto che in Lombardia si è arrivati a quasi 4 mila vittime in un mese (3.996) e nella stessa provincia di Bergamo, ai margini della seconda ondata epidemica rispetto alle altre province, sono state segnalate 95 vittime, un dato quindi quadruplicato dei morti in un mese. A dicembre è calato leggermente il numero delle vittime, 63 tra Bergamo e provincia; in Lombardia invece sono stati segnalati 3.019 morti. A prescindere dai colori delle zone e quindi del regime di misure più o meno restrittive, il dato dei decessi è rimasto alto in Lombardia anche con il nuovo anno: in più di un’occasione si è riscontrata una media giornaliera di 50 vittime riconducibili al coronavirus e, considerati i 1.895 decessi certificati a gennaio, la media si è progressivamente alzata nel corso dello stesso mese (61 vittime giornaliere). Con i 908 decessi nei primi 21 giorni di febbraio, la media si è attestata sui 43 decessi giornalieri, mentre nei primi 21 giorni di gennaio i 1.337 decessi riscontrati avevano prodotto una media di 63 morti al giorno.

Lombardia, oltre 10 mila vittime

Questi numeri quindi fotografano una realtà cruda con cui bisogna ancora fare i conti: oltre 10 mila morti in Lombardia nell’arco dei cinque mesi in cui si è materializzata la seconda ondata del Covid, di cui 247 nella Bergamasca (il report aggiornato è di 3.394 vittime ufficiali da inizio epidemia tra Bergamo e provincia). Novembre è stato il mese più duro, con picchi di 8 decessi nella bergamasca (l’8 novembre) e 9 vittime (il 12 novembre). Da metà novembre – ulteriore conferma della ripresa del virus – non si era più registrato il dato «zero» nella casella dei decessi ed era stata riscontrata una media di 4 morti giornalieri. Un ulteriore balzo del numero delle vittime si era verificato a fine mese: 6 morti il 29 novembre e 10 il giorno successivo (30 novembre), che resta il dato più alto di decessi segnalati tra Bergamo e provincia nella seconda ondata del virus. In Lombardia invece il 3 dicembre si è registrato il record assoluto di decessi della seconda ondata, ben 347.

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