Impiegata modello e volontaria generosa
Zandobbio sotto choc, è giallo sulla morte

Il marito di Bruna Calegari, morta giovedì in Comune: «Ci eravamo salutati la mattina e ci saremmo rivisti la sera. Invece mi hanno chiamato per dirmi quello che era successo a mia moglie».

«Ci eravamo salutati la mattina e ci saremmo rivisti la sera a casa. Invece mi hanno chiamato nel pomeriggio (di ieri, giovedì 31 ottobre nde) per dirmi quello che era successo a mia moglie. A nessuno sembra vero». Non si dà pace Mario Borali, il marito di Bruna Calegari, 59 anni, impiegata nell’ufficio tecnico del Comune di Zandobbio, morta in municipio intorno alle 13 di giovedì. Martedì 5 novembre è attesa l’autopsia all’ospedale Papa Giovanni XXIII per cercare di fare luce su una morte che per il momento è ancora avvolta nel mistero: le indagini sono in corso e gli inquirenti reputano plausibile l’incidente (accanto al corpo della donna una scaletta e un paio di forbici, sul corpo ferite da taglio) ma non si esclude nessuna ipotesi.

Mario, il marito, i quattro figli - Daniela, Elena, Simone e Gabriele - e il paese sono sotto choc per la perdita di Bruna, nata in paese, 60 anni a gennaio, 20 in servizio in Comune. «Era una bravissima persona, una dipendente valida e zelante, come lei non ci sarà nessuno» dice il sindaco Mariangela Antonioli, sconvolta come tutti. Bruna Calegari era molto conosciuta in paese anche per il suo impegno nella Protezione civile. «L’avevo sentita via email a mezzogiorno per comunicazioni relative all’attività dell’associazione» commenta la presidente Ileana Oldrati. Anche il parroco don Marco Grigis si è recato in municipio più di una volta ieri pomeriggio e nella Messa serale ha ricordato Bruna.

La sorella Jole, moglie di Giosuè Berbenni, presidente dei pasticcieri bergamaschi, commenta: «Non sappiamo che cosa possa esserle accaduto. In un primo momento ci hanno parlato di un incidente per una caduta da una scaletta, nel tentativo di recuperare con un paio di forbici dei faldoni posizionati nella parte alta di uno scaffale, in ufficio. Ma non hanno escluso nemmeno l’omicidio. Siamo tutti increduli». Anche il fratello, Fausto, ha raggiunto Zandobbio non appena ha saputo: «Vogliamo venga fatta chiarezza, è una morte scioccante. Mia sorella era una donna attiva, piena di voglia di fare. Insieme al marito erano volontari nella Protezione civile. Amava la natura, camminare e stare all’aria aperta».

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