Ingressi in ospedali e Rsa, ecco cosa cambia: dalla Regione nuove regole

In arrivo indicazioni precise che puntano a uniformare le modalità di accesso a un utilizzo sempre più esteso del green pass, e nel contempo a tenere alta la guardia con azioni di tracciamento e di screening su casi di contagio, sia tra il personale, sia tra i degenti e gli utenti dei servizi sanitari e sociosanitari.

La Regione Lombardia invia indicazioni alle Ats, alle Asst e agli Irccs pubblici e privati sull'organizzazione delle attività sanitarie e sociosanitarie, vista l’evoluzione dell’emergenza Covid: in sostanza fornisce direttive, attraverso un documento della Direzione generale Welfare, per monitorare la disponibilità di posti letto per le chirurgie (si chiede un confronto con la disponibilità rispetto allo stesso periodo del 2019: questo significa che, visti i nuovi casi di contagio ampiamente sotto controllo, si sta avviando un programma, già annunciato, per la ripresa delle attività ospedaliere e il recupero degli «arretrati» causati dal rallentamento dell’erogazione di prestazioni ospedaliere con la crisi pandemica), e per regolamentare gli accessi degli utenti e dei visitatori, sia degli ospedali che delle strutture residenziali e no del territorio (Rsa, comunità, centri diurni), l’accesso del personale e dei pazienti da curare.

Indicazioni precise che puntano a uniformare le modalità di accesso a un utilizzo sempre più esteso del green pass, e nel contempo a tenere alta la guardia con azioni di tracciamento e di screening su casi di contagio, sia tra il personale, sia tra i degenti e gli utenti dei servizi sanitari e sociosanitari.

Per il personale, anche vaccinato , la Regione dispone che il controllo, attraverso tampone, debba essere effettuato ogni 15 giorni per chi lavora in contesti con la presenza di soggetti ad alto livello di immunosoppressione o nei centri dialisi, per chi invece non lavora in questi contesti lo screening a rotazione non deve essere inferiore ai 30 giorni.

Per quanto riguarda le visite ai pazienti degenti, agli accompagnatori di malati è consentito restare nelle sale di attesa dei pronto soccorso, se muniti di green pass.

Le visite in reparto , sempre e solo in possesso di green pass sono previste in fascia diurna, con una durata fino a 45 minuti, ed è ammesso solo un visitatore per paziente; è previsto l’accesso di un accompagnatore anche per le attività ambulatoriali programmate, e anche in questo caso solo si ha il green pass. Non sono ammessi gli accessi nelle aree di degenza Covid per i visitatori.

Per la rete territoriale e le strutture residenziali e non residenziali (dalle rsa alle strutture riabilitative fino ai centri diurni) l’accesso dei familiari deve avvenire sempre e solo con green pass , (al massimo 2 persone per ogni paziente), e il possesso del green pass è richiesto anche per le figure professionali che devono assistere il paziente, come per esempio i badanti.

Non sono ammesse visite a pazienti positivi al Covid, tranne che in casi di fine vita (ammesse però, anche con permanenza continuativa, in caso di pazienti minori, e questo vale anche negli ospedali).

Come si regolamentano gli ingressi dei nuovi pazienti nelle strutture sociosanitarie residenziali o non residenziali (per esempio i centri diurni)? Oltre al tampone d’ingresso e la quarantena di 10 giorni, va sempre avviato il ciclo vaccinale. Per gli ospiti che hanno uscite temporanee dalle strutture residenziali (per esempio per visite ambulatoriali, o accessi ospedalieri frequenti), queste vengono consentite con green pass senza misure di isolamento al rientro

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