Investe motociclista a Ponte San Pietro e fugge: il maresciallo detective lo arresta

Ferito 34enne, l’automobilista si dà alla fuga. Ma il carabiniere poco prima aveva fotografato l’auto perché lo insospettiva.

Ha investito un giovane in moto, dopo un’inversione a U sulla Briantea, a Ponte San Pietro, ed è fuggito facendo perdere le proprie tracce. Avrebbe avuto la possibilità di farla franca se un maresciallo dell’Arma, che in quel momento non era in servizio, poco prima, in un’altra circostanza, non avesse fotografato quell’auto che gli pareva sospetta. E così, i carabinieri di Villa d’Almè, stazione in cui è in servizio il sottufficiale, con la preziosa collaborazione della polizia locale di Ponte San Pietro, in meno di 24 ore sono risaliti all’investitore e a lo hanno arrestato con l’accusa di fuga dopo incidente con feriti. L’automobilista, H. B. M., 48 anni, di origini marocchine e residente a Bergamo, mercoledì è finito davanti al giudice Alberto Longobardi che ha convalidato l’arresto, scarcerando il 48enne e rinviando il processo per direttissima.

Erano le 17,50 di lunedì, Roberto Galbiati, 34 anni, di Curno, stava rientrando a casa dopo aver fatto un giro a Pontida in sella a una Honda Transalp 600, moto da enduro stradale. H. B. M. viaggiava nella stessa direzione al volante di una Kia Carnival. All’improvviso, all’altezza della macellerie Dimocar, presso lo svincolo per Locate, ha effettuato una inversione a U, tagliando la strada al motociclista che stava sopraggiungendo. Galbiati è stato sbalzato di sella, precipitando sull’asfalto dopo un volo di una ventina di metri. Le sue condizioni sono apparse all’inizio gravi, tanto che il giovane è stato portato in codice rosso all’ospedale Papa Giovanni. Qui, fortunatamente, s’è riscontrato che non era grave: lussazione di una clavicola e lesioni a una gamba, prognosi di 30 giorni.

H. B. M. , anziché fermarsi a prestare soccorso, è fuggito. Ma non aveva fatto i conti con il maresciallo Santino Garro, che, pur non essendo in servizio, poco prima aveva fotografato l’auto e la relativa targa, perché insospettitosi di alcuni movimenti della vettura. Il sottufficiale ha tentato in un primo momento di inseguire il fuggitivo, ma ha desistito considerando troppo rischioso un inseguimento nel traffico dell’orario di punta. Aveva comunque il numero di targa in mano e, grazie alla collaborazione della polizia locale, intervenuta per i rilievi dell’incidente, e alle telecamere comunali, il maresciallo e i colleghi della stazione di Villa d’Almè sono riusciti a risalire al marocchino. La sua auto è stata ritrovata parcheggiata nel piazzale della ex Città Mercato di Bergamo, lontano dall’abitazione del 48enne, ancora con i segni dell’impatto sulla carrozzeria. H.B.M. è stato così arrestato. Al giudice ha raccontato di essere fuggito perché spaventato, ma di essere poi tornato a piedi sul luogo dell’incidente per sincerarsi che il ferito non fosse grave. Versione che ha destato perplessità. La patente di guida gli è stata ritirata in attesa delle determinazioni della prefettura

© RIPRODUZIONE RISERVATA