L’allarme giustizia: tribunale ingolfato
Sono 3.676 i processi in attesa di udienza

I dati all’inaugurazione dell’anno giudiziario al palagiustizia di Brescia.

Guarda avanti. E non è una metafora: il calendario che passa per le mani di giudici e cancellieri del settore penale è quello del 2023. Le agende degli anni precedenti, infatti, sono già full, complete, strabordanti di udienze. Per trovare una data libera si deve cercare in un futuro remoto. E mentre la politica spera (si illude?) di risolvere i problemi della giustizia riformando la prescrizione o sanzionando i magistrati eventualmente sorpresi a battere la fiacca, i numeri riportano ai problemi reali del sistema. «In Procura mancano 2 pm su 17 previsti e il personale amministrativo in organico conta 44 unità su 53, con una scopertura reale del 27%», elenca Maria Cristina Rota, procuratore facente funzioni. «Ma è in Tribunale – aggiunge – che si registra un una carenza fortissima di magistrati ( ce ne sono 4 su 27 al giudice di pace, 42 su 53 al Tribunale, da poco dichiarato sede disagiata, ndr): questo vuol dire che una parte del nostro lavoro rimane bloccato».

È il sistema dei vasi comunicanti: se in piazza Dante si chiudono indagini, in via Borfuro quei fascicoli diventano processi da celebrare. Se però giudici e cancellieri non ci sono, tenere il passo è praticamente impossibile: «Il dato impressionante – snocciola Maria Cristina Rota – è questo: abbiamo 3.676 fascicoli definiti che sono fermi, in attesa della fissazione di un’udienza. Il Tribunale ha già riempito tutto il 2022, si deve andare al 2023. Considerato poi che all’anno si possono trattare circa 1.500 casi, con questi numeri riempiremo in poco tempo le agende 2023 e 2024. Un danno enorme».

Sabato 1 febbraio al palagiustizia di Brescia, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, sulla «crisi del sistema penale» ha insistito anche il presidente della Corte d’Appello, Claudio Castelli: «Una crisi ben evidenziata dalle date in cui i diversi tribunali sono costretti a fissare i procedimenti a citazione diretta».

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