«Noi, supplenti a breve termine
senza stipendio da ottobre»

Ritardi nei pagamenti al personale assunto per periodi limitati. «Fatichiamo a tirare avanti, senza soluzione costretti a rinunciare al posto»

Lavorare per lo Stato e non ricevere lo stipendio. Sembra assurdo, ma è quanto sta succedendo a un gruppo di docenti e collaboratori scolastici, anche bergamaschi, in questi mesi. Assunto con contratto a tempo determinato, con quello che nel mondo della scuola viene chiamato contratto «per supplenza breve» (una supplenza cioè che non dura fino al 30 giugno), il personale non riceve lo stipendio da ottobre.

«Quello che è più frustrante è che nessuno riesce a darci spiegazioni – racconta Giovanni Falanga, attualmente assistente tecnico al Caniana di Bergamo -: Mef, Miur e NoiPA (il sistema informatico che il Ministero dell’Economia e delle finanze ha realizzato per gestire i processi di elaborazione, liquidazione e consultazione degli stipendi del personale della Pubblica amministrazione) si rimbalzano la palla e le responsabilità. La cosa certa, per il momento, è solo una: sono tre mesi che siamo senza stipendio».

Non una novità, purtroppo, «perché è tre anni che si ripropone questa stessa situazione – aggiunge Giuseppe Calipari, collaboratore scolastico, anche lui al Caniana -. Quanto meno lo scorso anno anche gli arretrati ci erano stati pagati al 30 dicembre, quest’anno invece siamo ancora in attesa». Un’attesa che sta diventando davvero troppo lunga, tanto che «ho già spiegato al dirigente scolastico – continua Falanga, che è di Pompei – che se non dovesse arrivare lo stipendio entro fine mese sarò costretto a rinunciare al lavoro. Non posso più permettermi di pagare affitto, bollette e tutti i costi della vita che bisogna affrontare vivendo lontano da casa. L’anno scorso avevo anche comprato la macchina, e per colpa di questi ritardi nei pagamenti sono anche diventato un cattivo pagatore, perché non riesco più a pagare le rate del mutuo».

Falanga, così come Calipari (che viene da un paese vicino a Reggio Calabria), fino a oggi hanno potuto contare sui propri risparmi e sul sostegno delle famiglie, ma una soluzione, ora, non è più procrastinabile. «Abbiamo accettato questo incarico – spiegano – perché ci permetteva di iniziare a lavorare, di guadagnare qualcosa e al contempo di avere del tempo utile per studiare per il prossimo concorso. Andare avanti così, però, non ha senso». I due non sono gli unici a trovarsi in situazione di difficoltà: sulla pagina Facebook «NoiPa: cedolini, stipendi e notizie aggiornate» sono centinaia coloro che cercano notizie circa i pagamenti che dovrebbero arrivare. «Abbiamo chiesto aiuto al nostro dirigente – concludono – che ha scritto al Ministero per capire il motivo di questi ritardi. Non ci resta che aspettare».

A Claudio Berta, dirigente del Caniana, il Ministero ha risposto con una nota, in cui si comunica che «per consentire il pagamento delle retribuzioni arretrate al personale supplente breve e saltuario della scuola ed al personale volontario dei vigili del fuoco, come per le precedenti mensilità, anche per quella di gennaio, la competente Direzione del Mef ha programmato un’emissione speciale per la giornata di venerdì 17».

«Fino a oggi – dice Salvo Inglima, di Cisl Scuola Bergamo – nessuno si è rivolto a noi per segnalarci questo problema. Non sarebbe la prima volta che accade qualcosa del genere, bisogna capirne le motivazioni». «Il personale, se vuole – conclude Loris Renato Colombo dello Snals – può mettersi in contatto con noi: attiveremo i nostri uffici di Roma per verificare la situazione e cercare di risolverla».

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