Ospedali «liberi» nella Bergamasca. Verso un’estate vicina alla normalità

I degenti scesi a 150 in Bergamasca. Pezzoli (Papa Giovanni): entro giugno al 90% dell’attività chirurgica. Bergamo Est: recuperare pazienti meno gravi.

Si torna alla normalità, lentamente e con prudenza, ma l’operatività degli ospedali sta piano piano riprendendo anche per le attività ordinarie, in particolare per quella chirurgica, ma anche per l’ambulatoriale.

I segnali di un calo continuo dei ricoveri si protraggono da giorni - in Lombardia, complessivamente, i ricoverati sono calati a 1.757 tra area medica (1.473, -7 ieri) e rianimazioni (284, -10) - e ieri la pressione negli ospedali bergamaschi, che ora ospitano in tutto 150 pazienti Covid (24 dei quali in terapia intensiva), è scesa di 13 unità rispetto a domenica: è il dato più basso dal 26 ottobre.

Smaltimento fino al 2022

Numeri invariati al «Papa Giovanni», con 37 letti occupati di cui 14 di Terapia intensiva.Sono soprattutto i pazienti delle Terapie intensive a restare da ormai qualche settimana più o meno «fermi» sulle stesse cifre. «E questo ci obbliga a mantenere invariata la disponibilità dell’accoglienza, in particolare nell’area critica, per i pazienti Covid – sottolinea Fabio Pezzoli, direttore sanitario dell’Asst Papa Giovanni XXIII di Bergamo –. È innegabile comunque che stiamo assistendo a un calo progressivo e costante di tutti i ricoveri, un po’ ovunque. Questo, pur con la necessaria e giusta prudenza, ci fa procedere nel ripristino altrettanto progressivo delle attività chirurgiche. Questa settimana e la prossima ci manterremo su un tetto che è già decisamente buono, l’84% dell’attività chirurgica, e lo conserveremo anche la prossima. Proiezioni che abbiamo verificato in queste ore ci consentono di progettare poi a partire dai primi di giugno una crescita dall’85 fino al 90% da raggiungere entro fine giugno». Uno standard elevato, quasi la completa ripresa dell'attività ordinaria chirurgica, che però, aggiunge Pezzoli, «sarà difficile mantenere invariato anche a luglio e agosto, perché dopo il superlavoro per il Covid che dura ormai da un anno e mezzo, bisogna pur consentire agli operatori sanitari di andare in ferie. In estate ci attesteremo comunque sull’80% dell'attività chirurgica, per arrivare poi al 100%,se tutto resta tranquillo, entro la fine dell’anno».

Prima del 2022, aggiunge Pezzoli, sarà difficile che si arrivi ad «azzerare» l’arretrato delle prestazioni ambulatoriali (visite specialistiche ed esami diagnostici) che si sono accumulati da marzo 2020: «Dopo la prima ondata avevamo provato a premere sull’acceleratore e qualcosa era stato recuperato – conclude il direttore sanitario dell’Asst Papa Giovanni XXIII di Bergamo – . Ma l’attività purtroppo non può che restare rallentata dalla necessità del triage per l’accesso in ospedale e del distanziamento: le visite e le prestazioni ambulatoriali che si possono fare vengono inevitabilmente dimezzate. Diverso il discorso dei ricoveri: ormai è rodato il sistema del tampone e con il calo dei degenti Covid siamo quasi, come attività, al 100%».

Tornando ai ricoveri per Covid, sono 27 i degenti nell’Asst Bergamo Est (-1): 5 a Seriate (uno in Terapia intensiva), 4 ad Alzano, 2 a Piario, 3 a Lovere, 12 a Gazzaniga. Scendono a 27 anche i pazienti dell’Asst Bergamo Ovest (-9). Al Policlinico San Pietro i posti letto occupati diventano 48 (-1), di cui 2 di Terapia intensiva. Undici i pazienti dell’Humanitas Gavazzeni (-2), 4 dei quali in Terapia intensiva. In Lombardia, complessivamente, i ricoverati sono calati a 1.757 tra area medica (1.473, -7 ieri) e rianimazioni (284, -10).

Calcinate, Hospice pronto

«Con la flessione che si è registrata nell’andamento dei ricoveri per pazienti Covid, l’impegno è indirizzato verso la riapertura delle attività ordinarie in tutti i presidi – comunica in una nota aziendale la direzione strategica dell’Asst Bergamo Est – . Nel frattempo è continuata, nel pieno rispetto della tempistica prevista, l’attività di modernizzazione di alcune strutture, quali il pronto soccorso dell’ospedale “Bolognini” di Seriate, con fine lavori prevista entro la fine dell’estate, il nuovo Hospice di Calcinate pronto a breve. Siamo attualmente nella fase 2 della riorganizzazione dei posti letto proposta da Regione Lombardia, orientati a breve a spostarci nella fase 1. I numeri attuali ci consentono di essere ottimisti e di proiettarci con fiducia verso l’estate grazie soprattutto a una campagna vaccinale che sta proseguendo a ritmi serrati. Questa vaccinazione ha un valore importante, che ci spinge con una determinazione sempre maggiore a garantire un servizio che ci consentirà di ritornare alla normalità, comunque una normalità complicata e complessa, anche per la carenza di medici specialistici, ma che indubbiamente permetterà di garantire e consolidare l’attività ordinaria. La riprogrammazione dell’attività consentirà di recuperare gradualmente l’attività programmata procrastinabile e di prendere in carico anche pazienti con patologie a minore priorità, continuando al contempo a gestire le urgenze. Va comunque tenuto sempre in considerazione l’andamento della pandemia, poiché il completo ritorno alle attività ordinarie potrà essere raggiunto solo a fronte del mantenimento di una diminuzione dei ricoveri di pazienti Covid».

Si apre alle degenze ordinarie

Un lento progressivo ritorno all’attività ordinaria è previsto anche all’Asst Bergamo Ovest, con gli ospedali di Treviglio e Romano di Lombardia che riprenderanno anche le prestazioni chirurgiche non urgenti: un piano verrà definito nelle prossime ore.

È intanto tornato Covid free il Policlinico San Marco di Zingonia (che fa parte degli Iob, Istituti ospedalieri bergamaschi-Gruppo San Donato), che solo fino a qualche giorno fa aveva ancora diversi letti di Terapia intensiva occupati di pazienti Covid, mentre calano, ma molto lentamente, i ricoverati al Policlinico San Pietro a Ponte San Pietro: gli Istituti ospedalieri stanno gradualmente riprendendo le attività ordinarie programmate, anche in regime di ricovero, secondo le classi di priorità indicate dalla Regione Lombardia e dall’Agenzia per la tutela della salute di Bergamo.

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