Osteria «Osio Sotto» a Tokyo
L’omaggio di Nobu a Bergamo

Allievo dello chef Luca Brasi della «Lucanda», Yamauchi propone i piatti italiani nel suo locale che omaggia la Bergamasca nella metropoli giapponese.

Lo skyline di Città Alta nello stemma ed un nome «Osteria Osio Sotto», nulla di strano se non fossimo a Tokyo. Nel movimento vorticoso della metropoli, c’è un angolo di Italia, o meglio un angolo di Bergamo dove assaggiare le prelibatezze della cucina gourmet tricolore. Ad aprire il locale, nel 2013, è stato Nobu Yamauchi 39 anni, cuoco giapponese che ha affinato la sua arte ad Osio Sotto, nell’allora «Lucanda» dello chef Luca Brasi. Per cinque anni Nobu ha lavorato, seguito, appreso anche quei piccoli e grandi segreti che trasformano un cuoco in uno chef, poi ha trasferito questa esperienza a casa sua. In un italiano incerto, ma colmo di emozionanti sfumature, Nobu sintetizza così - in una surreale intervista in Instagram - il suo rapporto con il paese della Bassa: «Osio Sotto mio cuore». Di quegli anni italiani che Brasi ha descritto come «anni di entusiasmo a 1000», Nobu ama ricordare le tante cose che ha appreso: «Ho imparato tutto da Luca».

Molti ragazzi sono arrivati dal Paese del Sol Levate in quegli anni. «La cucina italiana è amata in tutto il mondo – ha raccontato Brasi – ed è bello poter ospitare questi giovani, vederli crescere e sapere che portano nel loro paese l’amore per il nostro. Oltre all’Osteria di Nobu, a Fukuoka c’è “La Lucanda”, altro locale che rende omaggio al periodo di lavoro trascorso ad Osio dal suo proprietario Keysuke».

«Un amico mi aveva suggerito il locale di Luca per migliorare il mestiere – racconta ancora Yamauchi, che è sposato e ha due figli – e non poteva darmi consiglio migliore. Ora nel mio locale, dove lavorano quattro persone, si respira quell’aria da ristorante italiano anche nella presentazione delle mie preparazioni, un’arte che ho imparato ad Osio Sotto»

Per sette anni il locale di Nobu ha fatto conoscere a Tokyo il nome del paese bergamasco senza che gli osiensi - Luca Brasi a parte – lo sapessero. Poi una foto inviata attraverso facebook all’assessore Daniele Pinotti, da un amico trasferitosi in Giappone, ha divulgato la notizia.

«Appena sarà possibile viaggiare, l’Osteria Osio Sotto sarà una meta certa», Brasi e Pinotti hanno espresso lo stesso desiderio, certi che Nobu sarà felicissimo di accoglierli e deliziarli come fa ogni giorno con i propri clienti, fra i quali a volte ci sono stranieri.

«Ieri è entrato un signore di Bergamo», spiega Yamauchi e l’emozione si percepisce nonostante le parole vengano scritte e non pronunciate. I punti esclamativi che le accompagnano svelano i sorrisi e la gioia con cui sono state digitate. Poi saluta, ad Osio Sotto sono da poco passate le 16, ma a Tokyo è notte fonda; «Buona notte, Donina san» e per un attimo sembra di essere lì in quella megalopoli addormentata, fra palazzi altissimi e luci che illuminano anche l’insegna dell’Osteria Osio Sotto. Un nome ed un logo che creano un ponte fatto di sapori, di passione per la cucina, di comunione di culture e di quella bellezza che abbatte ogni barriera di spazio e di tempo.

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