Papa Giovanni, esami e visite arretrati:
«Il recupero funziona». Già 204 interventi in più

Al «Papa Giovanni» altre 63 sedute operatorie a novembre. Ambulatoriale, aggiunte 385 ore all’Asst Bergamo Est. Diagnostica, alla Ovest occupato il 93%.

La situazione dei ricoveri per Covid negli ospedali lombardi sta accennando, in questi ultimi giorni, a una lieve risalita, comunque ben al di sotto dei livelli d’allerta; nel frattempo, proprio perché la pressione ospedaliera è sotto controllo, continua l’operazione «recupero» di visite ed esami diagnostici rimasti arretrati a causa dei rallentamenti causati dalla pandemia. E lo snellimento delle attese, grazie anche a un piano messo in atto dalla Regione Lombardia e reso operativo verso la fine di settembre, sta procedendo a ritmi piuttosto serrati.

All’Asst Papa Giovanni XXIII di Bergamo, per esempio, che ha come obiettivo finale 500 interventi chirurgici aggiuntivi da effettuare entro la fine dell’anno, dal 20 settembre al 26 ottobre, in 5 settimane, sono state programmate 60 sedute di sala operatoria aggiuntive per un totale di 204 interventi eseguiti (si calcola una media di 3,5 interventi in più per ogni seduta di sala operatoria); dal 27 ottobre al 30 novembre, inoltre, sono già state calendarizzate 63 sedute che dovrebbero corrispondere a circa 210 interventi (3,5 interventi per seduta).

Ritmi sostenuti

«Si procede a ritmo sostenuto, e si tratta davvero di uno sforzo notevole per tutto il personale dell’Asst Papa Giovanni XXIII, visto che stiamo provvedendo a queste prestazioni in più contando sulle nostre risorse di personale – sottolinea Fabio Pezzoli, direttore sanitario dell’Asst Papa Giovanni XXIII di Bergamo – .La Regione aveva sì autorizzato al reclutamento di personale extra, ma i tempi per i bandi non ci avrebbero permesso di espletare tutto entro dicembre. Quindi sono state aumentate, per il personale dell’Asst che ha accettato, le ore di lavoro per le prestazioni extra, pagate a gettone, sia durante la settimana, per le attività ambulatoriali, sia per le sedute operatorie, nel pomeriggio e al sabato mattina. Contiamo, se riusciamo a tenere il ritmo, e se la situazione pandemica resta invariata, di arrivare entro la fine dell’anno a 500 interventi aggiuntivi. E di raggiungere gli obiettivi prefissati anche per le prestazioni ambulatoriali». Per gli interventi, ci si è concentrati su quelli oncologici (seno, vescica, prostata, rene, utero, melanoma e altri tumori cutanei) e per i non oncologici sulle ernie, colecisti, protesi d’anca, patologie oculari in particolare. «Per quanto riguarda le attività ambulatoriali – continua Pezzoli – dal 20 settembre a oggi sono state eseguite 356 visite (quelle richieste entro fine anno sono 2.316), 479 esami di diagnostica (richiesti 3.064) e 31 di endoscopia digestiva, sui 200 richiesti».

Anche all’Asst Bergamo Ovest, dove la Regione aveva richiesto 2.200 prime visite aggiuntive, 300 esami endoscopici e 2.200 di diagnostica per immagine ci si è attivati per un programma di «recupero»: programmata l’apertura di oltre 5.000 prestazioni specialistiche; l’Asst fa sapere che per le prime visite (cardiologiche, ortopediche, di chirurgia vascolare, diabetologiche, fisiatriche, ginecologiche, oncologiche. pneumologiche, urologiche, otorinolaringoiatriche), il 75% di quelle disponibili è stato occupato o erogato, lasciando ancora prenotabile il 25% tramite call center, con slot aperti fino a fine anno. Per gli esami endoscopici (comprese le gastroscopie), il 90% è già occupato o erogato, resta prenotabile tramite call center il 10%. Infine per la diagnostica per immagini (ecografie, mammografie, risonanze magnetiche, Tac, ecocolor doppler), il 93% degli esami sono già occupati o erogati, resta prenotabile il 7%.

E un programma di recupero delle attività rimaste arretrate è in corso anche all’Asst Bergamo Est. «Il nostro progetto prevede l’apertura straordinaria delle sale operatorie al sabato con l’aggiunta anche di sedute pomeridiane durante la settimana – spiega Gabriele Perotti, direttore sanitario dell’Asst Bergamo Est – .L’apertura straordinaria delle sale operatorie rappresenta comunque un grande impegno per il personale, ma la risposta è stata positiva con una buona adesione al progetto. Rilanciare l’attività chirurgica è fondamentale: tra settembre-ottobre è stato eseguito già il 65% degli interventi aggiuntivi e puntiamo entro la fine dell’anno a oltre 150 interventi in più previsti dalla programmazione». Per quanto riguarda invece l’attività ambulatoriale, nell’Asst Bergamo Est c’è stato un incremento di 375 ore, in particolare per urologia, cardiologia, oculistica e dermatologia, per novembre sono già aperte sedute aggiuntive di ambulatoriale per 385 ore in particolare per cardiologia, neurologia, endocrinologia, dermatologia ed oculistica. «È stata anche riattivata la radiologia a Calcinate, completando l’offerta già in essere – rimarca Perotti –.Per le attività ambulatoriali previste nel piano di ripresa sono stati reclutati dall’esterno medici specialisti di endocrinologia, urologia e di gastroenterologia, anche se è opportuno ricordare come il problema della scarsità di medici specialisti è tutt’altro che superato e l’intero sistema ne sta risentendo sensibilmente».

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