Positivi al test rapido: per snellire le code
niente più tampone molecolare

L’antigenico in farmacia se risulta positivo basta a far scattare l’isolamento. Tamponi di fine quarantena: il nodo dei centri privati.

Snellire le procedure, per non ingolfare i centri tampone. È questa la strada da imboccare, nel momento più critico del sistema di diagnostica e tracciamento. La Direzione generale Welfare della Regione ha messo a punto le «indicazioni per rafforzare l’offerta di tamponi e garantire la possibilità di eseguirli ove necessario». La novità riguarda in particolare un punto: per i casi sintomatici, «il tampone antigenico positivo non richiede più la conferma con il tampone molecolare ma è considerato caso confermato» e basta a far scattare la quarantena. In precedenza, viceversa, se una persona sintomatica risultava positiva al tampone rapido eseguito in farmacia, era comunque tenuta a sottoporsi a un test molecolare di conferma, da eseguire presso i punti tamponi gestiti dalle Asst: la nuova indicazione della Regione evita così il «doppio tampone».

La nota firmata dal dg Giovanni Pavesi declina poi una casistica di priorità: «Il sistema di testing a carico del Servizio sanitario regionale deve essere prioritariamente dedicato in forma esclusiva ai pazienti sintomatici e con la richiesta da parte del medico di medicina generale o pediatra di libera scelta, tramite prenotazione informatica da Ats da Mmg/pls oppure tramite ricetta presentandosi direttamente».

La prenotazione resta l’architrave: per i tamponi a carico del Servizio sanitario regionale non ci si può autopresentare, ma occorre sempre avere documentazione che attesti un «invio» da parte di Ats o medico di base. I casi sintomatici sono indirizzati presso i punti tampone delle Asst, dei privati accreditati o in quelli massivi, e anche presso i medici di base che aderiscono. Per il test di guarigione (e fine isolamento dei positivi), i riferimenti sono i punti tampone massivi, delle Asst e dei privati accreditati. Per la fine quarantena dei contatti stretti così come per la «sorveglianza scuole» (il tampone del «giorno zero» e del giorno 5, nell’ambito delle regole in vigore da alcune settimane), altra novità, d’ora in poi ci si rivolgerà solo alle farmacie. Per i rientri dall’estero, i riferimenti sono i punti tampone delle Asst e le farmacie.

I «punti tampone delle Asst e i punti tampone massivi – specifica la nota della Regione – sono tenuti a non accettare l’esecuzione di tamponi al di fuori di quelli indicati». Le Ats stanno verificando la capienza delle agende messe a disposizione dai medici di base; quanto alle farmacie, spiega la Regione, «daranno priorità indicativamente in alcuni orari per il tampone per i contatti stretti. I cittadini potranno avere accesso tramite il provvedimento di quarantena Ats stampato, presentandosi in farmacia».

Positivi, il nodo di fine quarantena

Velocizzare i tempi è decisivo. Per questioni sanitarie, cioè per rispondere alle corrette tempistiche imposte dal virus, e per questioni socio-economiche, considerando il rischio di un «lockdown indiretto» causato da quarantene troppo dilatate. Un nodo che pare osservarsi, in particolare, è quello del tampone di fine isolamento per chi è risultato positivo.

Il primo test scatta al 10° giorno di isolamento; molti cittadini, non riuscendo ad avere un appuntamento secondo le giuste tempistiche tramite il servizio sanitario regionale, provano a rivolgersi presso i laboratori privati che eseguono tamponi molecolari: pur a fronte di un test della stessa affidabilità e di una valida organizzazione, non è chiaro se il test molecolare effettuato presso un centro privato concorra – in caso di esito negativo, ovviamente – a determinare la fine dell’isolamento. Il coinvolgimento dei centri privati anche in questa attività diagnostica contribuirebbe a snellire il sistema e ad allentare la pressione sulle strutture pubbliche, in una logica di cooperazione tra tutti gli attori del sistema. Si attende quindi un’indicazione chiara a riguardo che, con l’introduzione di prezzi calmierati, potrebbe contribuire a normalizzare la situazione ora estremamente critica.

Dalla Regione, il coordinatore della task force attivata per i tamponi Guido Grignaffini afferma che «l’obiettivo è gestire al meglio la situazione e per questo intendo utilizzare ogni minuto disponibile per raggiungere nel minor tempo possibile i risultati che attendiamo. Certamente il momento è complesso ed è necessario l’impegno di tutti per normalizzare una situazione di assoluta straordinarietà. Proprio per questo stiamo cercando innanzitutto di potenziare ulteriormente i punti in cui poter effettuare i tamponi»

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