Ryanair contesta la multa sui ticket: «Faremo ricorso»

L’ANNUNCIO. Dopo la sanzione di 1,34 milioni del garante della concorrenza, la compagnia si appellerà al tribunale.

Ryanair ha annunciato di aver incaricato i propri legali di impugnare la sanzione da 1,34 milioni di euro inflitta dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm), contestando duramente le motivazioni alla base del provvedimento. La multa è il risultato di un’indagine avviata dall’Agcm sul modello distributivo della compagnia irlandese, accusata di ostacolare l’accesso ai propri voli da parte delle agenzie di viaggio, favorendo la vendita diretta tramite il proprio sito e app mobile.

Secondo l’Autorità, Ryanair avrebbe omesso di fornire un «business plan» relativo alle operazioni in Italia, elemento ritenuto cruciale per valutare l’impatto concorrenziale delle sue strategie commerciali. Ma la compagnia respinge le accuse, definendo l’intera indagine «fallimentare» e priva di fondamento. «Dopo aver fatto perdere due anni di tempo a Ryanair, l’Agcm tenta ora di coprire questo fallimento sostenendo falsamente che semplici documenti interni di reportistica costituiscano un “business plan” per l’Italia», si legge nella nota diffusa dalla compagnia, che prosegue: «Ryanair ha collaborato pienamente a questa “imbarazzante” indagine e farà ricorso per annullare la sanzione».

La vicenda ha radici profonde nel dibattito sul modello di distribuzione dei biglietti aerei. Ryanair ha sempre rivendicato la scelta di vendere direttamente ai consumatori, evitando intermediari e mantenendo basse le tariffe. Una strategia che, secondo la compagnia, è stata riconosciuta anche dalla giustizia italiana. «Il nostro modello diretto è stato giudicato dalla Corte d’Appello di Milano come “indubbiamente vantaggioso” per i consumatori – spiega un portavoce –. Ogni anno oltre 50 milioni di cittadini e visitatori in Italia scelgono Ryanair per le sue tariffe basse e la trasparenza dei prezzi». La compagnia sottolinea inoltre di avere accordi con agenzie di viaggio online autorizzate e agenzie tradizionali italiane, che garantiscono l’accesso ai voli senza costi aggiuntivi per i clienti. Ma il cuore della polemica resta l’ispezione dell’Agcm negli uffici di Dublino, avvenuta nel marzo 2024. Secondo Ryanair quella visita non annunciata si sarebbe rivelata inefficace: «Hanno sprecato tempo fotografando la nostra area ricreativa aziendale – prosegue la nota – senza riuscire a comprendere come funziona la più grande compagnia aerea low cost d’Europa». La battaglia legale è appena iniziata, e promette di riaccendere il dibattito sul ruolo delle autorità antitrust nel settore del trasporto aereo e sulla legittimità delle strategie di distribuzione diretta adottate dalle compagnie low cost.

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