Sagre e fiere ai nastri di partenza, si ricomincia dopo 15 mesi di stop

Da lunedì 14 giugno potranno ricominciare ad animare piazze e strade dei paesi anche gli ambulanti «specializzati» in fiere e sagre. Dopo 15 mesi, a seguito dell’approvazione di un emendamento proposto da Anva Confesercenti. In città il primo appuntamento sarà la Festa dell’Apparizione, seguito dalle iniziative per Sant’Alessandro.

Da oggi potranno ricominciare ad animare piazze e strade dei paesi anche gli ambulanti «specializzati» in fiere e sagre. Dopo 15 mesi, a seguito dell’approvazione di un emendamento proposto da Anva Confesercenti e che ha visto tra i primi firmatari la parlamentare bergamasca Elena Carnevali, il settore può finalmente tirare un sospiro di sollievo. Nella nostra città il primo evento post Covid potrebbe essere la festa dell’Apparizione di Borgo Santa Caterina, a cavallo di Ferragosto, e a seguire le iniziative legate al patrono Sant’Alessandro, alla fine di agosto. E poi ci sarà la tradizionale fiera di Santa Lucia, saltata lo scorso anno per la prima volta nella sua lunga storia, che nei giorni precedenti il 13 dicembre tornerà ad animare il Sentierone per la felicità di grandi e piccini. In tutta la Bergamasca sono decine gli eventi che possono ora ripartire, dando lavoro a diverse centinaia di imprese familiari. «Si tratta di un risultato che abbiamo fortemente voluto – commenta Cesare Rossi, vicedirettore di Confesercenti Bergamo –. Già nei mesi scorsi avevamo denunciato la drammatica situazione di fermo del settore, sottoponendo proprio ai parlamentari bergamaschi un documento con le richieste delle imprese del commercio su area pubblica per chiedere misure urgenti che permettessero la riapertura di tutti i mercati e fiere all’aria aperta, la ripresa del comparto e la garanzia di ristori veri ed immediati».

Ripartenza in sicurezza

La risposta non si è fatta attendere e l’ingresso in zona bianca da oggi non può far altro che favorire un ritorno alla normalità per tutti gli eventi organizzati dalle singole amministrazioni comunali. «In alcuni Comuni si sta valutando lo spostamento a breve delle feste patronali – prosegue Rossi –. Se in zona bianca non dovrebbero più esserci problemi, lo stesso discorso speriamo valga anche – toccando ferro – nel caso di un ritorno in giallo. I nostri operatori lavorano nel rispetto delle norme sanitarie previste per il contrasto dell’epidemia da Covid-19 ma consci del vantaggio della nostra categoria di operare all’aria aperta, un elemento importante e fondamentale che è stato riconosciuto anche dal governo».

«I Comuni devono attrezzarsi per consentire agli operatori del commercio ambulante di lavorare dopo diversi mesi di chiusura – aggiunge Franco Sacco, portavoce di Anva Confesercenti Lombardia –. Rimaniamo naturalmente a disposizione dei nostri associati per fornire il supporto tecnico necessario per garantire la ripartenza in piena sicurezza».

L’emendamento

«Sgombrare il campo dai possibili equivoci o interpretazioni varie e garantire agli ambulanti che operano su aeree pubbliche di tornare a lavorare è stata la finalità della presentazione dell’emendamento – afferma la deputata del Pd, Elena Carnevali –. Era doveroso spiegare al governo che c’era una categoria tra gli ambulanti ancora ferma da oltre un anno. Gli operatori di questo settore sono in grado di garantire la fruibilità del commercio ambulante in tutta sicurezza e rispetto delle linee guida e pertanto meritavano l’attenzione e le soluzioni richieste da tempo».

«La proposta partita da Bergamo e portata avanti da Elena Carnevali – conclude Cesare Rossi – aveva evidentemente contenuti e rilievi nazionali. Per Anva Confesercenti è il coronamento di un percorso sindacale importante a favore di queste micro imprese familiari che, dopo 15 mesi di stop forzato, possono finalmente ritornare ad animare le nostre piazze».

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