Salvini attacca Conte a testa bassa
«Si vada al voto per cambiare il Paese»

Bagno di folla per l’ex ministro al tradizionale appuntamento della Bèrghem Frècc di Albino. Il voto in Emilia: «I sondaggi ci danno avanti». Al lavoro sulla squadra «come l’Atalanta».

Sale in maniche di camicia sul palco, dopo aver indossato la felpa d’ordinanza, questa volta sui toni dell’azzurro scuro con una scritta che pare tanto una dichiarazione d’intenti: Emilia. Matteo Salvini non manca alla tradizionale tappa di fine anno alla Bèrghem Frècc di Albino nella serata di domenica 29 dicembre e al bagno di folla del popolo leghista che tra un selfie e l’altro chiede a gran voce le urne a mo’ di resa dei conti. «Spero il prima possibile, per il bene dell’Italia, degli italiani e della nostra economia». Fermo restando che l’ex ministro degli Interni «non ha fretta» rivela sornione, «ma il Paese sì, si sta spegnendo. Se questi vogliono restare incollati alle poltrone fanno il male dell’Italia, non di Salvini o della Lega. Noi siamo pronti: stiamo usando questi mesi all’opposizione per costruire, studiare, imparare e coinvolgere».

Al governo Conte va qualche pensierino velenoso: «La loro manovra è tasse e manette: stanno insieme solo per la poltrona e l’odio verso di me e la Lega. Litigiosi e incapaci, dicono che vogliono tornare alla Legge Fornero e ai porti aperti, cancellando Quota 100 e i decreti sicurezza. Se lo fanno dovranno vedersela col popolo italiano, li teniamo in Parlamento giorno e notte: Conte avvisato, mezzo salvato. Mi vogliono portare in Tribunale? Non vedo l’ora di guardare negli occhi quei giudici». Un discorso un po’ simile alle cene degli avanzi, quelle dove metti sul tavolo di tutto: dai poliziotti ai disabili, dal precariato all’Islam fino a banche, presepi e rosari. Naturalmente tutto a proprio uso e consumo, e della platea adorante. Sull’immigrazione: «La sola soluzione cristiana è aiutarli a casa loro» taglia corto dal palco, sottolineando come «la Lega, ma soprattutto gli italiani, sono pronti a dare battaglia in questo 2020.

L’economia, il lavoro e la sicurezza vengono prima della voglia di poltrone di Conte, Renzi, Di Maio e Zingaretti». Ma l’anno che verrà sarà quello delle Regionali, di tante tornate che potrebbero dare scosse a ripetizione al centrosinistra e ai pentastellati: «In Emilia i nostri sondaggi vedono avanti la Lega e il centrodestra: dopo 70 anni sento tanta voglia di cambiamento, e sapete perché vinceremo? Perché in mezzo agli operai ci siamo noi, non loro. Non vedo l’ora che arrivi il 26 gennaio per l’Emilia-Romagna e la Calabria, e poi in primavera voteranno Campania, Puglia, Toscana, Marche, Liguria e Veneto. La metà degli italiani la fortuna di votare comunque ce l’ha e se si fa anche a livello nazionale noi siamo pronti».

E il 5-0 incassato dal suo Milan deve avere segnato parecchio il capitano: «Ho notizie quasi certe che abbiamo acquistato Papu Gomez, ma in cambio vi ridiamo Kessie» scherza. Poi si ritorna sulla Lega: «Stiamo preparando la squadra. Come l’Atalanta, non mi interessa il centravanti ma il collettivo. I dati economici dicono che questo governo sta facendo male e il 2020 sarà già difficile di suo, se questi ci aggiungono tasse e burocrazia sarà ancora più impegnativo per le nostre imprese. Ripeto: prima si vota e meglio è». Con che formazione, poi, è ancora tutto da capire, ma Salvini pare aprire a Forza Italia: «Rispetto all’anno scorso ho una Lega al 33% e che ha vinto in Piemonte, Abruzzo, Sardegna, Molise, Umbria e Basilicata: sono un uomo felice e fortunato e se verremo richiamati alla prova del governo saremo più pronti, bravi e concreti». In un «centrodestra che allarga e include: spero che Forza Italia trovi nuovi volti, linfa ed energia perché c’è bisogno di tutti». Con un obiettivo: «Tornare al governo dalla porta principale, con il voto degli italiani e non con giochini di palazzo». E un’ambizione: «Cambiare questo Paese e garantire ai nostri figli un futuro di libertà».

© RIPRODUZIONE RISERVATA