Scuola, cento alunni in quarantena
Coinvolti anche due istituti di Bergamo

Dopo Casazza, casi in città, a Torre de’ Roveri e Albino. La percentuale degli alunni positivi è molto bassa: 0,5% di tutti i test eseguiti in 5 giorni.

Cinque casi positivi, per cinque classi. Indicativamente, almeno un centinaio di alunni in quarantena. Il virus è arrivato anche nelle scuole bergamasche, inevitabilmente. Dal bilancio della prima settimana di tamponi dedicati a studenti, insegnanti e personale non docente traspare però un trend comunque confortante: quei cinque casi di Sars-CoV-2 – tutti riguardanti studenti, tra cui uno debolmente positivo, dunque con una carica virale particolarmente bassa – sono emersi in mezzo a 907 test spalmati su cinque giorni, secondo i dati comunicati ieri dall’Ats di Bergamo. In sostanza, equivalgono allo 0,55% della platea che s’è sottoposta all’esame per accertare l’eventuale presenza del virus in corpo, dopo aver accusato sintomi simil-Covid. I 907 «bastoncini», peraltro, rappresentano una quota a sua volta ridottissima delle circa 200 mila persone del mondo della scuola bergamasca che da lunedì 14 settembre s’è rimesso in moto: e diluiti su questi ultimi numeri, i cinque positivi fanno sperare che la situazione possa reggere, anche se il vero banco di prova arriverà nelle prossime settimane, quando avanzerà l’influenza di stagione.

La progressione dei tamponi

«Giovedì abbiamo avuto una call con circa 70 pediatri su 130 per gli aspetti di loro competenza – spiega Massimo Giupponi, direttore generale dell’Ats di Bergamo -. Abbiamo anche promosso tre call con i dirigenti delle scuole pubbliche statali, delle paritarie e degli asili, riuscendo a rapportarci con circa 450 dirigenti. Abbiamo analizzato insieme a loro il protocollo predisposto dal nostro Dipartimento Dips già a inizio settembre che le scuole avevano ricevuto tramite dell’Ufficio scolastico territoriale (i nidi tramite il Dipartimento Paapss di Ats, ndr), documento che è poi stato aggiornato con i contenuti della circolare regionale del 15 settembre. L’Ats di Bergamo è stata la prima a predisporre e trasmettere un protocollo dedicato al tema delle scuole all’Ufficio scolastico territoriale, ma anche ai comuni e ai medici».

Sul territorio, sono le tre aziende sociosanitarie territoriali (Asst) a provvedere nel concreto all’esecuzione dei test, con un lavoro che è aumentato giorno dopo giorno. Non sono stati forniti dati disaggregati sulla progressione dei tamponi, ma si può stimare che ne siano stati eseguiti circa 220 tra lunedì, martedì e mercoledì, poi indicativamente 340 nella sola giornata di giovedì e quasi 350 ieri. «Ringrazio le Asst che hanno attivato i centri prelievo, i loro laboratori che assicurano la processazione dei tamponi, i medici e i pediatri cui si rivolgono i genitori dei figli con sintomi per valutare l’accesso o meno al tampone – aggiunge Giupponi -. Grazie anche all’Ufficio scolastico territoriale per l’importante azione di raccordo». In un numero ridottissimo di casi, qualche genitore ha lamentato ritardi nella consegna dell’esito del tampone entro le 23, come prescritto dalla Regione. In particolare, lo slittamento è stato segnalato in un paio di casi di test effettuati nel punto-tampone di Ponte San Pietro, gestito dall’Asst Bergamo Ovest: in realtà il ritardo, fanno sapere dall’azienda, era legato a una questione non di laboratorio, ma di carattere tecnico – poi risolta – per l’aggiornamento del fascicolo sanitario elettronico. I tamponi proseguiranno anche nella giornata di oggi nelle tre diverse Asst (tutti i riferimenti sui loro siti e sul portale dell’Ats), e dopo la sosta di domenica riprenderanno lunedì.

La mappa delle quarantene

I cinque contagi sono distribuiti nei diversi livelli della piramide educativa e in diversi angoli della Bergamasca. Dopo il primo caso emerso nella scuola secondaria di Casazza, ieri sono trapelati anche gli altri. A Torre de’ Roveri, la quarantena è scattata per un caso di positività riscontrato in una classe con 22 alunni della scuola materna parrocchiale. «Abbiamo proceduto ad attivare tutte le procedure previste dai protocolli, con il coordinamento di Ats – spiega il parroco, don Elio Mistri -. Le quattro classi della scuola sono comunque organizzate con un sistema “a bolle”, cioè senza che nessuna entri in contatto con l’altra, per garantire la massima sicurezza». «La situazione è sotto controllo, sono in contatto con i genitori, i tamponi sono stati attivati già nel primo pomeriggio di giovedì e nessun altro ha dato esito positivo», aggiunge il sindaco Matteo Lebbolo. Quarantena anche per una classe della scuola primaria di Albino, in val Seriana. Nelle superiori, due casi in città. Al Secco Suardo, il tampone ha dato esito positivo per una studentessa che non si è sentita bene quando era a casa, e tramite il medico di base è stata indirizzata al tampone. «Ho fatto avvertire tutti i compagni di classe affinché evitassero di utilizzare i mezzi pubblici, farsi venire a prendere possibilmente dai familiari con mezzi privati e abbiamo avviato la procedura di segnalazione ai professori transitati per quella classe – commenta il dirigente scolastico Luciano Mastrorocco -. Tutti i docenti comunque si sono sempre cautelati rispettando rigidamente le regole». Il Secco, tra l’altro, chiuderà per il referendum: alla ripresa, la classe ripartirà con la didattica a distanza. Quarantena anche per una quarta del Cfp della Scuola d’Arte Andrea Fantoni, dove uno studente è risultato positivo mercoledì. «Era il primo giorno di scuola per quella classe – spiega il direttore Mario Bossi -. Abbiamo seguito tutte le procedure, in collaborazione con l’Ats. Abbiamo attivato la formazione a distanza, in modo tale che non ci siano interruzioni nella didattica: tra l’altro, avevamo già implementato un sistema particolarmente integrato tra la didattica in presenza e quella eventualmente a distanza». Le quarantene dureranno 14 giorni. I contagi, per il momento, hanno riguardato solo gli studenti, non il personale docente e non docente. Venerdì 18 settembre Ats ha aggiornato i dati dello screening per queste ultime categorie: 11.823 lavoratori della scuola, il 52% della platea potenziale, hanno effettuato il test sierologico in queste settimane; in 1.233 sono risultati positive agli anticorpi, hanno cioè avuto l’infezione nei mesi scorsi. Cinque tra insegnanti e collaboratori scolastici, secondo i numeri forniti dalla Regione, avevano ancora l’infezione in corso: sono stati «fermati» prima del rientro a scuola.

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