Sovere, addio a padre Zanni
Missionario in Brasile e guida spirituale

Il frate cappuccino portato via dal coronavirus In Sudamerica dall’86, oggi avrebbe compiuto 83 anni «È stato guida spirituale per tanti religiosi e laici».

Padre Pierantonio Zanni, frate cappuccino di Sovere, oggi avrebbe compiuto 83 anni e anche questo compleanno lo avrebbe festeggiato nella sua missione in Sudamerica. Il coronavirus però di lui e della sua vita donata ai più poveri non ha avuto pietà. Nel giro di 48 ore si è ammalato, è andato in crisi respiratoria e si è spento nel pomeriggio di sabato scorso in un ospedale di Belém, città capitale dello stato del Parà, nel nord del Brasile.

«Padre Pedro», così lo chiamavano i suoi amici missionari e tutti coloro che lo conoscevano, era arrivato nel Paese sudamericano nel 1986, quasi a raccogliere il testimone lasciato dal suo fratello Tranquillino, anch’ egli frate morto in Brasile nel 1982. Prima di partire per la missione aveva operato ad Albino, dove aveva insegnato nel seminario minore dei frati.

Una volta raggiunto il Brasile, per vent’ anni era rimasto nello stato di Maranharo dove si era impegnato nella pastorale vocazionale per diffondere il carisma francescano fra gli adolescenti e i giovani brasiliani. Per questo motivo, organizzava settimane di orientamento vocazionale e, dal 1998 al 2006, è stato direttore generale dell’ istituto di studi superiori del Maranhao - Iesma, un centro di formazione aperto ai laici, alle suore, ai seminaristi diocesani e ai religiosi. Qui ha insegnato psicologia religiosa, filosofia e teologia, incontrando migliaia di persone che facevano riferimento al centro di formazione unico delle dodici diocesi dello stato del Maranhao.

«Al mattino - raccontava di sé in una intervista - c’ era il corso di filosofia e teologia per i seminaristi diocesani e religiosi che volevano diventare sacerdoti; alla sera invece le lezioni di scienze religiose erano rivolte ai laici che desideravano diventare professori di religione». Da buon bergamasco, si era adoperato affinché la struttura fosse adeguata e ottimale per lo studio, ampliando l’ istituto fino a renderlo abbastanza grande per ospitare 380 studenti e dotandolo di aule studio, auditorium e biblioteche.

Appassionato di giornalismo e comunicazione sociale, ha sempre collaborato con radio, televisioni e giornali brasiliane e con la stampa della grande famiglia dei frati cappuccini anche quando, nel 2006, era stato trasferito nel vicino stato di Parà. «È sempre stato un uomo di vocazione, appassionato di missioni, vita religiosa e fraternità cappuccina - lo ricordano gli amici - ha contribuito a far nascere la Provincia dei cappuccini nello stato del Maranhao ed è stato guida spirituale per tante persone. Ci sono molti sacerdoti, frati, suore e laici che hanno avuto la grazia di averlo come confessore e che ora piangono per la sua morte».

Anche in Brasile, nonostante le esternazioni del presidente Bolsonaro, le autorità sanitarie affrontano con grande prudenza l’ infezione provocata dal Sars-CoV-2 ed è questa la ragione per cui non è stato possibile celebrare i funerali del frate soverese; gli amici e i fedeli che lo hanno conosciuto sperano di poter celebrare al più presto una Messa in suo suffragio.

A Sovere la notizia della sua scomparsa si è diffusa ieri mattina: pur non tornando al suo paese da diverso tempo, in molti lo ricordano con grande affetto e stima. Padre Zanni lo si era visto qualche anno fa concelebrare una Messa al santuario di Sovere uno di questi giorni di maggio, quando la comunità soverese festeggia la Madonna della Torre.

© RIPRODUZIONE RISERVATA