Sport, lavoro, famiglia e tempo libero
Fase 2, le risposte alle vostre domande

Non sarà un ritorno alla normalità, e cioè al periodo pre-Covid, perché l’obiettivo resta sempre quello di evitare nuovi contagi.

Ma il decreto del presidente del Consiglio per la Fase 2, che entrerà in vigore dal 4 maggio, allenta le maglie strette dei divieti, soprattutto per quanto riguarda quelli di spostamento. «L’Eco» ha riassunto in 15 punti le principali novità contenute nel documento.

1.Spostamenti

Restano consentiti quelli «motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute». Ad essi si aggiunge un nuovo motivo di necessità: l’incontro con i congiunti (per i dettagli rimandiamo al punto 4). Vige il divieto – se non per esigenze lavorative, situazioni di urgenza o motivi di salute – di uscire dai confini regionali. Si potrà invece uscire dal proprio comune per attività motorie e sportive (punti 6 e 7), ed è questo un’altra novità. Per altri motivi che non siano quelli sopra elencati, non si potrà circolare nemmeno nel proprio comune. Ad esempio, se ho l’auto ferma da settimane e la batteria rischia di scaricarsi, posso soltanto metterla in moto e non spostarmi su di essa, neppure per un giro dell’isolato. Viene reintrodotto «il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza», anche se si proviene da un’altra regione. Anche i cittadini che si trovano all’estero potranno rientrare in Italia, ma una volta rimpatriati dovranno sottoporsi a quarantena di 14 giorni.

2. Autocertificazione

Resta obbligatoria, almeno per altre due settimane. È uno strumento che il governo ritiene fondamentale anche a livello psicologico: a Palazzo Chigi, infatti, temono che l’allentamento delle misure sia letto come un ritorno alla vita di prima, senza limitazioni. Entro il 4 maggio verrà messo a disposizione il nuovo modulo che, oltre alle motivazioni originarie, riporterà quella fresca di introduzione: l’incontro coi congiunti.

3. Mascherine

Permane l’uso obbligatorio «nei luoghi chiusi accessibili al pubblico, inclusi i mezzi di trasporto e comunque in tutte le occasioni in cui non sia possibile garantire continuativamente il mantenimento della distanza di sicurezza». Obbligatoria su bus, metro, aerei, treni, in negozi e uffici aperti al pubblico, mentre sui luoghi di lavoro ci si attiene ai protocolli di sicurezza. Non sono invece soggetti all’obbligo i bambini sotto i sei anni. Tra le tipologie di mascherine di cui è ammesso l’uso ci sono quelle «auto-prodotte» e quelle lavabili.

4. Congiunti

È la novità più significativa del decreto, perché dal 4 maggio verranno considerati necessari «gli spostamenti per incontrare congiunti purché venga rispettato il divieto di assembramento e il distanziamento interpersonale di almeno un metro e vengano utilizzate protezioni delle vie respiratorie». Dunque, si potrà andare a trovare «parenti e affini» che abitano in altri comuni, sempre che siano all’interno della regione, ma niente baci né abbracci. Vige l’obbligo di indossare la mascherina anche all’interno dell’abitazione di coloro cui si fa visita, soprattutto in presenza di persone anziane. E sono vietate le riunioni allargate di familiari in modo da scongiurare assembramenti. Ma chi sono i congiunti che si potrà andare a trovare? Solo nonni, zii, nipoti, fratelli e consanguinei? No, Palazzo Chigi ieri ha precisato che per congiunti si intende «parenti e affini, coniuge, conviventi, fidanzati stabili, affetti stabili». Nelle prossime ore dovrebbe essere emanata una circolare con cui il governo entrerà nel dettaglio.

5. Aziende

Presentando un’autocertificazione, che sarà vagliata dalle prefetture, da ieri hanno riaperto le aziende strategiche, industriali e produttive che esportano all’estero e che rischiavano di perdere quote di mercato. È ripartita anche l’edilizia scolastica, carceraria e le attività nei cantieri finalizzati al contrasto del dissesto idrogeologico. Dal 4 maggio si rimetteranno invece in moto le industrie manifatturiere, il commercio all’ingrosso e il settore delle costruzioni (anche per quanto riguarda i cantieri privati) e le loro filiere. Da ieri «le imprese, che riprendono l’attività a partire da 4 maggio 2020, possono svolgere tutte le attività propedeutiche alla riapertura». Negozi al dettaglio (a parte quelli che vendono beni di prima necessità), bar e ristoranti apriranno più avanti, sempre che la curva dei contagi non torni a salire.

6. Attività sportive

Dal 4 maggio possono tornare ad allenarsi atleti professionisti e non professionisti che preparano giochi olimpici e paralimpici e gli atleti cosiddetti di interesse nazionale. Questo vale solo per gli sport individuali ed è obbligatorio rispettare la distanza di due metri. Gli sport a squadre dovrebbero riprendere gli allenamenti il 18 maggio. Resteranno invece chiusi anche per quella data palestre, piscine, centri sportivi.

7. Attività motoria

Dal 4 maggio si potrà tornare a fare jogging anche non «in prossimità della propria abitazione». Per i runner e per gli appassionati della bicicletta si potrà uscire anche dal proprio comune. Non è obbligatorio l’uso della mascherina, da osservare invece la distanza minima di sicurezza che è di due metri. Di un solo metro invece quella relativa a un’altra attività motoria: la passeggiata. Che si potrà fare «individualmente, ovvero con accompagnatore per minori o le persone non completamente autosufficienti». Anche qui niente restrizioni sulla distanza, quindi è consentito uscire dal proprio comune di residenza. Non sono invece consentite «le attività ludiche o ricreative all’aperto».

8. Seconde case

Andare nella casa di villeggiatura non rientra tra gli spostamenti motivati da urgenze e particolari necessità. Dunque resta vietato.

9. Parchi

Riaprono i parchi pubblici, ma resta « vietata ogni forma di assembramento di persone in luoghi pubblici». Le aree con giochi per bambini restano chiuse, sulle panchine ci si potrà sedere ma a distanza di un metro. Vietati i pic-nic, sì alle passeggiate. Il sindaco ha il potere di disporre «la temporanea chiusura di specifiche aree in cui non sia possibile assicurare il rispetto delle disposizioni».

10. Spesa

Il nuovo decreto non ne accenna. Sicché si deve ritenere in vigore la disposizione di quello precedente, che obbliga ad acquistare generi alimentari nel negozio più vicino a casa. Domanda: visto che l’aumento del costo di non pochi prodotti (frutta e verdura, in primis) va a incidere sul bilancio familiare, per questioni di budget si può sconfinare se un punto vendita più economico (ad esempio un discount) non è presente nel proprio comune? No, in teoria. Nella pratica, finora in Bergamasca nessuno tra le forze dell’ordine impegnate nei controlli ha fatto storie.

11. Montagna e laghi

Solo chi è residente nelle zone di mare e di lago potrà fare il bagno; chi vive in montagna potrà fare escursioni. Da escludere, insomma, i trasferimenti in auto o con altri mezzi a motore (non rientrano nei 4motivi che giustificano gli spostamenti) per nuotate a mare o ai laghi o gite in montagna.

12. Rsa e hospice

Vietato l’accesso «di parenti e visitatori a strutture di ospitalità e lungo degenza, residenze sanitarie assistite (Rsa), hospice, strutture riabilitative e strutture residenziali per anziani».

13. Pronto soccorso

Permane il divieto agli accompagnatori dei pazienti «di sostare nelle sale d’attesa dei dipartimenti di emergenze e accettazione dei pronto soccorso».

14. Funerali

«Sono consentite le cerimonie funebri con l’esclusiva partecipazione di congiunti e, comunque, fino a un massimo di 15 persone».

15. Primo Maggio

Per il ponte de l Primo Maggio resta in vigore il vecchio decreto. Dunque non saranno possibili gite e pic-nic, né visite ai congiunti. Parchi chiusi, vietate le passeggiate, le uscite in bici e le corse lontano dalla propria abitazione.

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