Università di Bergamo, fase 3
Giù le tasse e si torna in aula

Riprendono tutte le attività in presenza, esami compresi, ma con regole per garantire la sicurezza. Il rettore: «Abbiamo accolto le richieste degli studenti tenendo conto delle difficoltà economiche delle famiglie».

Finalmente si torna in aula. Sempre in sicurezza. Per l’Università degli Studi di Bergamo dall’1 agosto scatta la fase 3 che prevede il ritorno delle lezioni in presenza, un via libera che vale anche per gli esami e per le discussioni delle lauree. UniBg è stata tra le prime istituzioni a decidere responsabilmente la chiusura totale all’inizio dell’epidemia, ora è tra le prime a studiare il nuovo documento programmatico che ieri è stato approvato dal senato accademico e dal Consiglio di amministrazione.

Tra le novità più importanti, come anticipato nei giorni scorsi, UniBg ha deciso di prevedere un aiuto concreto agli studenti e alle loro famiglie. Dopo la discussione tra tutti gli organi universitari è stata alzata a 23 mila euro di indice Iseeu la «No tax area», cioè la soglia di reddito che garantisce l’esenzione delle tasse. Bergamo fa così un passo in più rispetto alle indicazioni del ministero che ha stanziato contributi fino alla soglia di 20 mila euro. Sono previste anche riduzioni per gli studenti nelle fascia tra i 23 e i 30 mila euro.

Il nuovo regolamento prevede anche un sostegno alle famiglie che abbiano avuto difficoltà economiche nell’ultimo periodo: potranno presentare l’Iseeu corrente e quindi accedere all’esonero delle tasse in base alla situazione attuale. Sono state confermate tutte le agevolazioni già in vigore negli anni passati come il Top Ten Student program, la mobilità sostenibile, il Care Leavers, il programma Dual Career e la tassazione per gli studenti a tempo parziale. «La cosiddetta “fase 3” inizia l’1 agosto e, salvo nuove evoluzioni della situazione sanitaria a cui siamo comunque pronti, proseguirà fino alla fine di febbraio 2021 - spiega Remo Morzenti Pellegrini, rettore dell’Università degli studi di Bergamo -. Una fase che dovrà essere caratterizzata da grande flessibilità e reattività non conoscendo ora come potrà essere l’andamento del contagio: ovviamente, la speranza è che non ci saranno nuove ricadute, ma perché questo possa succedere dobbiamo tutti assumere un nuovo comportamento informato e responsabile, soprattutto nel primo semestre dell’anno accademico 2020-2021. Rispetto all’emergenza economica, emersa più volte in colloqui con gli studenti, abbiamo cercato di accogliere le richieste, tenendo conto delle difficoltà delle famiglie. Ad oggi non possiamo conoscere né quantificare il sostegno finanziario che riceveremo dal governo, ma abbiamo comunque scelto di destinare una notevole parte delle nostre risorse interne per garantire vantaggi economici ai nostri studenti: per l’ateneo è essenziale che tutti gli studenti possano terminare o intraprendere il percorso di studi».

L’università quindi riapre, ma con regole precise: distanziamento fisico, utilizzo della mascherina nei luoghi chiusi, rigorosa igiene delle mani e personale nonché degli ambienti e delle superfici, aerazione degli spazi e divieto di assembramento. L’accesso sarà garantito in condizioni di sicurezza, con la misurazione della temperatura all’ingresso e nelle aule occorrerà mantenere una distanza minima di un metro. Le lezioni potranno essere in presenza, per i corsi con meno di 50 studenti, e a distanza per i corsi con più di 50 studenti. Nel caso di corsi con numerosi studenti, si potranno prevedere anche dei sistemi di turnazione.

Le discussioni delle lauree magistrali e le proclamazioni delle lauree triennali saranno svolte in presenza, a partire dalla sessione autunnale, comprese quelle già previste per il mese di settembre. Solo due persone, oltre al candidato, potranno partecipare in presenza oltre ai membri della Commissione. «Il primo semestre del prossimo anno accademico sarà un’ulteriore occasione per sperimentare nuovi modi di vivere l’università - conclude il rettore -. Lo sforzo collettivo che ci richiederà il prossimo autunno sarà proprio quello di riuscire a portare avanti tutte le attività garantendo la continuità dell’eccellenza che da sempre caratterizza l’ateneo bergamasco».

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