Vaccini a Bergamo, si potenziano le linee. Probabile un nuovo hub in città

Si allarga, e di parecchio, la platea dei «vaccinabili» per la terza dose: con l’abbassamento a 5 mesi dalla seconda somministrazione per poter accedere al «richiamo» è necessario attrezzarsi per consentire un acceso agile, rapido e soprattutto in tempi ragionevoli a tutti quelli che si prenoteranno.

Anche per evitare assembramenti, code e lunghe attese nei centri vaccinali. In tutta la Lombardia in queste ore si sta ragionando per l’eventuale apertura di nuovi hub vaccinali (nei mesi scorsi, quando alla terza dose non si pensava ancora e i contagi erano in discesa, diversi punti sono stati chiusi o ridimensionati): proprio mercoledì 24 novembre si è tenuta una call con tutte le Asst e le Ats della Lombardia insieme al coordinatore regionale della campagna vaccinale, Guido Bertolaso.

Un incontro strategico, per provare a ragionare anche sull’apertura di nuovi centri. E Bergamo non è esclusa da questa possibilità: si era parlato nei mesi scorsi dell’attivazione di un hub in via Carducci, nella struttura sopra un supermercato (che sarebbe poi stata gestita dall’Asst Papa Giovanni XXIII), non è escluso che questa ipotesi venga rispolverata . Quello che è dato per certo, da fonti attendibili tra gli addetti ai lavori, è che si sta lavorando a un «potenziamento» per la città: attualmente, peraltro, l’unico punto attivo, dopo la chiusura dell’hub alla Fiera, è quello allestito nell’Auditorium all’Asst Papa Giovanni XXIII di Bergamo. L’Ats, Agenzia per la tutela della salute di Bergamo, intanto in queste ore sta lavorando su due fronti organizzativi: il primo è quello di un ampliamento delle linee vaccinali nei centri già esistenti in città e provincia (che sono poco più di una decina), il secondo è appunto quello di verificare se esiste la necessità di aprire altri hub per aumentare la quantità di somministrazioni di vaccini giornalieri; ad accelerare sul numero delle dosi si punterebbe già da lunedì. E il rafforzamento per Bergamo città sarebbe tra i punti all’ordine del giorno.

Per aumentare le linee vaccinali, intanto, è necessario risolvere il nodo principale: trovare il personale. E non a caso la Regione Lombardia ha diffuso una circolare in cui si rimarca che le Asst, Aziende sociosanitarie territoriali e gli Ircss sono tenuti a rimodulare la disponibilità di personale impegnato nella campagna vaccinale (leggi aumentare il personale) e si precisa, a riguardo, che è possibile prorogare i contratti a tempo determinato stipulati per il contrasto all’emergenza Covid fino al 30 aprile 2022, e sono anche consentite le proroghe dei contratti dei medici specializzandi o in aggiunta anche la stipula di nuovi contratti. La Regione, inoltre, non esclude di poter dare a breve la possibilità di prorogare anche i contratti «flessibili».

E, proprio per questo rilancio della campagna vaccinale e la necessità di reperire personale, la Regione annuncia che la rimodulazione degli organici verrà tenuta in conto per eventualmente «ricalibrare» gli obiettivi che le varie Asst avevano per lo smaltimento delle liste d’attesa e delle prestazioni rimaste arretrate per l’emergenza Covid.

© RIPRODUZIONE RISERVATA