Liliana Donato di Atb: «Un servizio migliore è possibile cambiando gli orari della città»

Mobilità sostenibile. «L’emergenza per il Covid è stata una grande opportunità per sperimentare che cosa significhi cambiare gli orari della città e offrire la possibilità di un livello più alto di trasporto pubblico». Liliana Donato, direttore generale di Atb dal luglio scorso, offre un esempio concreto di come sia possibile potenziare l’offerta di trasporto pubblico e alternativo.

«L’emergenza per il Covid è stata una grande opportunità per sperimentare che cosa significhi cambiare gli orari della città e offrire la possibilità di un livello più alto di trasporto pubblico». Liliana Donato, direttore generale di Atb dal luglio scorso, offre un esempio concreto di come sia possibile potenziare l’offerta di trasporto pubblico e alternativo.

«Il nostro servizio, con l’inizio del nuovo anno scolastico, ha ripreso la configurazione del 2019, quando gli istituti cominciavano le lezioni alle 8 e le finivano alle 12, all’1 e alle 2. Ci siamo dovuti adeguare, quindi, alle esigenze delle scuole, rimodulando il trasporto pubblico. Negli ultimi due anni, invece, si era affacciata la possibilità di configurare il trasporto pubblico, a parere di Atb ma anche di molti altri vettori presenti nel nostro territorio, in modo migliore. Nel 2020, 2021 e nei primi mesi del 2022 le scuole e le aziende, a seguito del tavolo tecnico coordinato dal prefetto e dall’Agenzia per il trasporto pubblico locale, si erano adeguate alle esigenze di sicurezza e ai conseguenti limiti dettati dalla pandemia».

«L’emergenza per il Covid è stata un’opportunità per sperimentare un livello più alto di trasporto pubblico»

«Grazie alla rete creata con gli organi competenti, le scuole, le forze dell’ordine, l’Agenza del Tpl che coordina i vettori, è stata offerta la possibilità agli studenti di poter entrare a scuola in due fasce orarie, alle 8 e alle 10, e di uscire in quattro, tra le 12 e le 15, alcuni anche alle 16. In questo modo è stato possibile offrire un servizio migliore con una frequenza oraria altissima in queste fasce. L’indice di occupazione, conseguentemente, è calato, proprio perché i ragazzi entravano scaglionati in due fasce orarie e uscivano in quattro. Oggi siamo tornati all’impostazione del 2019, con il servizio di trasporto pubblico potenziato per l’unico ingresso delle 8 e le uscite alle 12, all’1 e alle 2, con l’aggiunta di tutte le corse, prima distribuite nel corso della giornata, nello stesso limitato arco di tempo».

«È stato possibile offrire un servizio migliore con una frequenza oraria altissima in determinate fasce»

«Se avessimo lasciato l’impostazione sperimentata negli ultimi due anni, scaglionando gli ingressi a scuola e quindi cambiando gli orari della città, avremmo potuto offrire un servizio di trasporto pubblico migliore, con un livello qualitativo più alto per una migliore distribuzione sulle corse e la conseguente percezione migliore dei clienti. Atb e gli altri vettori di trasporto pubblico – sottolinea il direttore generale di Atb – credono profondamente al differenziare gli orari della città. Abbiamo offerto ai cittadini la possibilità di sperimentare. È certo che il timore di salire su un autobus per il Covid non abbia aiutato e abbia aumentato il livello di traffico privato in città e negli altri Comuni serviti. Per questo motivo non si è potuto veramente toccare con mano il beneficio di differenziare gli orari della città e del venir meno del picco prima delle 8. Nel ’20 e nel ’21 abbiamo venduto meno titoli di viaggio rispetto al ’19 e tuttora non siamo tornati agli standard precedenti. Ma un sistema di orari differenziato porterebbe un beneficio a tutta la città, non solo a chi deve viaggiare».

«Atb e gli altri vettori di trasporto pubblico credono profondamente al differenziare gli orari della città»

«Ora – continua Liliana Donato – abbiamo ricominciato con un servizio a pieno regime, garantendo i livelli di sanificazione d’obbligo e le informazioni sul numero di passeggeri tramite i display sui mezzi, le pensiline, l’applicazione digitale. Il nostro servizio di trasporto pubblico ha avuto un’accelerazione, perché fosse garantita una qualità di servizio più alta. Naturalmente le risorse sono sempre quelle», evidenzia. «Visto l’innalzamento dei costi, soprattutto del carburante, stiamo facendo di tutto per garantire un’offerta adeguata. All’interno dell’ultimo bilancio di sostenibilità, uscito a giugno, abbiamo inserito progetti che prevedono l’ampliamento e il miglioramento in alcuni assi del servizio di trasporto pubblico, in particolare la linea T2 verso la Val Brembana e il Brt (Bus rapid transit, bus elettrici su corsia preferenziale, ndr) tra Bergamo e Dalmine: della prima è in fase di consegna il progetto definitivo, mentre il secondo è in definizione in conferenza dei servizi».

«Ampliamento e miglioramento del servizio con la linea T2 verso la Val Brembana e il Brt tra Bergamo e Dalmine»

Il problema delle risorse è aggravato dal costo del carburante. «Il costo del carburante è un problema anche per noi che abbiamo un parco di autobus alimentato da tre fonti diverse: gasolio, metano, elettricità. Ora elettrici sono 14 mezzi su 149, quelli a metano sono 57, più di un terzo, il restante è a gasolio con veicoli che hanno anche 18, 19 anni. Nel 2027 saremo diesel free, ma si vedrà un bel cambiamento già nel 2025. Il modo in cui sta avvenendo la ripresa dopo la pandemia e la guerra in Ucraina, però, fanno sì che le imprese cui abbiamo ordinato gli autobus siano in ritardo. Ci hanno già comunicato che mezzi attesi tra ottobre e novembre arriveranno nei primi mesi dell’anno prossimo. Non siamo contenti. Avremmo voluto partire già per questo anno scolastico con autobus nuovi, a metano Euro 6 al posto dei vecchi diesel Euro 2. Il problema delle risorse, chiaramente, si evidenzia nel momento in cui si devono acquistare più autobus e di conseguenza assumere più autisti, perché il costo aumenta notevolmente. Non è l’incremento del prezzo del carburante che determina il blocco dell’investimento, bensì il problema delle risorse, conferite dall’Agenzia del Tpl, cui vengono trasferite dal ministero tramite Regione Lombardia e dal Comune di Bergamo, che a sua volta le offre a beneficio non solo del capoluogo ma di tutti i 29 Comuni dell’area urbana servita da Atb».

«Ma con la pandemia abbiamo perso passeggeri: il primo obiettivo è attrarre chi ci ha abbandonato e la nuova clientela»

L’Unione Europea e il governo vi sostengono? «L’Unione Europea e il governo ci aiutano tramite le risorse del Pnrr, che ci permettono non solo di portare avanti il progetto del Brt ma anche di acquistare nuovi autobus. Il ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili crede nel cambiamento del parco dei mezzi e sta offrendo molte risorse per il rinnovo. Ha stanziato per Atb Consorzio più di 7 milioni di euro per l’acquisto di autobus elettrici o a idrogeno. Le aziende sono i vettori che permettono di puntare allo “shift” modale dal trasporto privato a quello pubblico con mezzi sostenibili. Lo strumento giusto per aiutare l’ambiente. Con il Covid, però, abbiamo perso utenza: non abbiamo ancora recuperato i 31 milioni di passeggeri del 2018 e 2019. Il primo obiettivo è attrarre chi ci ha abbandonato e la nuova clientela. Abbiamo perso utenti non solo per la paura del contagio, ma anche per le abitudini diverse, con lo smart working, le riunioni e gli incontri da remoto».

«Il ministero ha stanziato per Atb Consorzio più di 7 milioni di euro per l’acquisto di autobus elettrici o a idrogeno»

Mobilità ciclabile e pedonale e trasporto pubblico sono complementari e reciprocamente vantaggiosi. «Tra la fine dell’anno scorso e quest’anno abbiamo dato una spinta notevole alla ripresa della mobilità ciclabile condivisa e abbiamo anche aiutato il Comune nell’impresa di evidenziare meglio i percorsi ciclabili mediante la nuova segnaletica. La gara per il nuovo bike sharing indetta da Atb ha assegnato alla nextbike, leader europeo del servizio, i lavori per l’infrastruttura e il modello di bici condivise. I numeri, monitorati mese dopo mese, sono sempre più positivi: da gennaio 4.400 utenti attivi per 410 biciclette, di cui 20 elettriche, e 68 ciclostazioni, di cui 38 fisiche e 30 virtuali, cioè con le strisce ma senza colonnine. Atb è, quindi, catalizzatore della ciclabilità condivisa e dell’uso della bicicletta, grazie anche alla nuova segnaletica verticale».

«Atb è catalizzatore della ciclabilità condivisa e dell’uso della bicicletta, grazie anche alla nuova segnaletica verticale»

© RIPRODUZIONE RISERVATA