Addetti imprese artigiane
Aprile, ancora niente Cassa

La denuncia Cisl: «Pagata in parte per marzo, Fondo bilaterale a secco». Confartigianato: «Il governo ha sì stanziato, ma si attende l’erogazione».

Pagamenti in ritardo per la cassa integrazione ai dipendenti delle aziende artigiane. Lo denuncia il sindacato. «A Bergamo, tra le imprese artigiane - dice Danilo Mazzola, segretario provinciale Cisl - alcuni dipendenti non hanno ricevuto il pagamento del mese di marzo, e nessun lavoratore ha percepito il mese di aprile. E questo nonostante, a tutti i livelli si sia dichiarato che i soldi sono stati stanziati, che stanno arrivando».

Gli ultimi dati disponibili (maggio) di Fsba, il Fondo di solidarietà bilaterale dell’artigianato dicono che a Bergamo, su 22.760 lavoratori, sono stati erogati 5 milioni 179 mila euro, utili a coprire le domande di meno della metà dei dipendenti: 11.228. «In una lettera del 27 maggio – continua Mazzola – il Fondo Fsba avvertiva che erano già stati erogati 298 milioni di euro per febbraio e marzo; rimangono da liquidare prestazioni per completare marzo 2020 per 121 milioni; e che per aprile il fondo ha stimato un importo necessario di 545 milioni di euro. In questo periodo, Fsba ha messo a disposizione risorse proprie per 271 milioni di euro per soddisfare le richieste dei primi mesi del 2020, più i 60 milioni previsti dal decreto Cura Italia. A oggi, però, le risorse sono completamente esaurite, e il fondo non è più in grado di provvedere ad ulteriori erogazioni».

Sia sul sito del Fondo Fsba sia su quello dell’Elba - l’Ente lombardo bilaterale dell’artigianato - compare il medesimo avviso: «Si comunica che a seguito dell’utilizzo delle risorse totali di Fsba, abbiamo provveduto all’erogazione della quasi totalità delle prestazioni relative alla competenza di marzo 2020. Non appena il ministero, che ci ha assicurato la massima attenzione e tempestività, ci invierà le ulteriori risorse definite nel Decreto Rilancio, saranno gestiti tempestivamente anche i pagamenti relativi alla competenza di aprile 2020».

Come riporta il comunicato della Cisl, il decreto dei ministri del Lavoro e dell’Economia del 30 maggio prevede uno stanziamento di 765 milioni di euro a Fsba per coprire i periodi di sospensione non ancora pagati dal fondo. Ma queste risorse non sono ancora pervenute al Fondo.

Il sindacato aggiunge che «tutte le imprese artigiane in base al codice Ateco devono, o dovrebbero, versare una quota a Fsba pari allo 0,60% del reddito imponibile previdenziale di ciascun dipendente: tre quarti a carico del datore, un quarto del lavoratore. In Lombardia risulta iscritto il 76% delle imprese (46.501 su 61.116) con il 91% di lavoratori (194.681 su 215.116)».

Da qui la sollecitazione di Mazzola: «Le risorse impegnate dal governo vanno messe a disposizione rapidamente per garantire ai lavoratori il necessario per i mesi non lavorati. L’esperienza positiva di Fsba non può sostenere un impatto così importante senza risorse aggiuntive, vista anche la possibilità riconosciuta alle imprese non iscritte al fondo di poter accedere all’ammortizzatore in quanto finanziato dallo Stato». Inoltre, «parecchie richieste di cassa in deroga, respinte da Regione Lombardia, vengono dirottate al Fondo in quanto provenienti da imprese artigiane. Pertanto è necessario che il Fondo mantenga una sua autonomia finanziaria». Sempre sullo stesso tema, ieri dalla categoria dei parrucchieri dipendenti sono arrivate conferme del mancato pagamento.

All’Unione artigiani spiegano che va considerato anche il fattore tempo (chi è in coda nelle domande è più esposto ai ritardi) ma chiaramente l’elemento determinante è proprio la mancata erogazione da parte dello Stato. E il direttore di Confartigianato Bergamo Stefano Maroni conferma: «Si sta solo aspettando il finanziamento da parte del ministero. Marzo è stato pagato in tempi rapidissimi e a tutti, e infatti siamo stati molto contenti della gestione Fsba. Aggiungo che le rendicontazioni dei mesi di aprile e maggio sono state già recepite ed effettuate dal Fondo. Il problema è che ha esaurito tutte le risorse, ed è quindi in attesa del secondo stanziamento dal ministero per completare i pagamenti. Si tratta solo di vedere quando avverrà l’effettiva erogazione di un finanziamento già deciso».

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