Auto, exploit dell’elettrico e per un mese Tesla spodesta la Panda - Il report

BERGAMO. Della Casa Usa la metà dei mezzi eco targati ad agosto anche per ordini pregressi. Ma a livello nazionale i bonus sono fermi: disponibile ancora il 55%.

Il sistema di alimentazione elettrica delle auto è sicuramente una necessità per l’ambiente; tuttavia, l’impressione è che molti automobilisti non siano ancora pronti ad attaccarsi emotivamente e materialmente ad una spina. Argomentazione cui si aggiungono il costo ancora alto delle vetture totalmente a corrente, l’aumento del costo delle ricariche e l’ancora poco diffusa rete di colonnine. Sono alcune delle ragioni per le quali l’elettrico non decolla in Italia; a dimostrazione di ciò il fondo incentivi fermo, con un residuo previsto a fine anno in proiezione di 316 milioni di euro (il 55% dei contributi disponibili), cui si sommano i 272 milioni avanzati dagli incentivi 2022. I fondi per le alimentazioni termiche, invece, sono esauriti da mesi.

Per la verità nella Bergamasca ad agosto c’è stato un exploit nelle immatricolazioni delle auto elettriche (108 unità, +157,1% rispetto allo stesso mese del 2022), con addirittura il primo posto assoluto sul podio delle targate andato alla Tesla Model 3, che per il mese di agosto ha spodestato la Fiat Panda. Ma si tratta «di consegne di auto che erano in ordine –precisa Paolo Ghinzani, presidente del gruppo Concessionari Ascom Bergamo e direttore di Ghinzani Group -; il boom riguarda ordinazioni che sono andate ad evasione. Nel totale delle elettriche immatricolate, la parte del leone la fa la Casa americana, con la metà del totale targato». Probabilmente non sarà sempre così, dipenderà anche dai futuri arrivi delle auto ordinate da tempo e in progressiva consegna.

Elettriche a parte, la crescita complessiva delle immatricolazioni a Bergamo ad agosto è stata del 18,1% sullo stesso mese del 2022. Aumenta la quota dei noleggi, anche dei privati ed è ancora presente il fenomeno delle km zero (le vetture autoimmatricolate dalle concessionarie per rispettare i budget di vendita concordati con le Case costruttrici e poi immesse sul mercato dell’usato).

Crescita a doppia cifra anche per il mercato nazionale (+12%), comunque ancora sotto di 285mila auto rispetto al 2019 (-21,5%), anno precedente alla pandemia da Covid-19. Leggero segnale positivo ad agosto dall’elettrico: la quota di auto Bev è salita nel mese al 5,0% (fonte dati Unrae) superando le ibride plug-in (Phev) che stazionano al 4,1%, e la quota complessiva sale al 9,1%. Ma la situazione per i veicoli elettrici rimane critica: il dato complessivo dei primi otto mesi: le 100% elettriche (Bev) a quota 3,9%, le ibride (Phev) 4,6% colloca infatti in coda fra i 5 principali mercati europei. A questo si aggiungono le prospettive negative che provengono dai dati sugli incentivi: il tiraggio da gennaio a oggi è in calo rispetto al 2022 rispettivamente del 25% e 37% su Bev e Phev per le persone fisiche, e del 54% e 72% per le persone giuridiche.

«Il segnale del mancato utilizzo dei fondi messi a disposizione dal governo con gli incentivi – osserva Loreno Epis, presidente della categoria Autosalonisti di Ascom Bergamo e titolare dell’omonima rivendita di auto di Scanzorosciate – sta a significare che da noi l’elettrico non ha sfondato. Non c’è la mentalità e anche sul mercato dell’usato non c’è richiesta. L’ibrido invece va di più». Nel comparto delle auto di seconda mano «il rapporto ora è salito a 4 vetture vendute ogni 1 nuova targata. E sono molte anche le auto con più di 10 anni di anzianità che passano di proprietà. Segno che la gente ha poche risorse da destinare all’acquisto e cerca di spendere il meno possibile. Inoltre, sul nuovo è ancora alta la presenza di immatricolazioni a km zero». La crescita di questo segmento a livello nazionale è di 4 punti (raggiunge il 13,2% del totale targato) ad agosto.

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