Auto, vendite «fiacche» a luglio nella Bergamasca: «Si spera nei nuovi incentivi»

I NUMERI. Le immatricolazioni ancora in flessione del 3,7%, a livello nazionale -5,1%. I bonus statali solo per i veicoli elettrici: importo fino 11mila euro ma a pesare sarà l’Isee.

A volte ritornano. Stiamo parlando degli aiuti per acquistare un’auto elettrica, che in questa occasione sono finanziati con fondi provenienti dal Pnrr e potranno arrivare fino ad 11mila euro a seconda del reddito di chi acquisterà una vettura elettrica.

Gli incentivi

La misura è stata decisa in questi giorni con la rimodulazione del Piano dello scorso maggio e diventa ora operativa con l’adozione da parte del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica del decreto che regola gli incentivi a fondo perduto. L’intervento è destinato a persone fisiche e microimprese con residenza o sede legale nelle aree urbane funzionali (città oltre i 50mila abitanti e area di pendolarismo). I fondi a disposizione ammontano a 597 milioni di euro, in precedenza orientati sulla rete di ricarica elettrica e non impiegati. L’obiettivo è favorire il rinnovo del parco circolante con veicoli a zero emissioni, contribuendo alla riduzione dell’inquinamento urbano e al miglioramento della qualità dell’aria. Il contributo a fondo perduto riconosciuto alle persone fisiche per l’acquisto di un’auto elettrica è pari a un massimo di 11mila euro, per i privati con Isee inferiore o pari a 30mila, oppure a un massimo di 9mila euro, per Isee compreso tra i 30 e i 40mila. Per accedere al contributo, sarà necessario però rottamare un veicolo termico fino a Euro 5. Le modalità operative e la data di apertura della piattaforma per l’accesso agli incentivi saranno comunicate con apposito avviso sul sito istituzionale del ministero. Se ne riparlerà il prossimo mese.

«Mercato silenzioso»

«Il mercato a luglio è stato silenzioso, probabilmente proprio in attesa degli incentivi – precisa Paolo Ghinzani, presidente del gruppo Concessionari Confcommercio Bergamo e direttore di Ghinzani Group – ora aspettiamo di vedere se a settembre riparte». Il contributo è sostanzioso, anche se si sperava fosse utilizzabile anche per le auto a motore termico, ibride e non, con basse emissioni. Si vedrà cosa contengono i provvedimenti attuativi, ma sembra che queste saranno escluse. «Con un contributo di 11mila euro, legato all’Isee – prosegue Ghinzani – sarà possibile acquistare una vettura elettrica attorno ai 14-15mila euro». Resta da vedere se chi, con un Isee inferiore o pari a 30mila euro, può permettersi comunque l’acquisto di un’auto nuova. Bisognerà vedere inoltre quale sarà il comportamento delle Case costruttrici. Finora hanno cercato di sostenere il mercato con sconti e promozioni per incentivare l’acquisto, in assenza di incentivi. Con il loro arrivo, probabilmente le Case automobilistiche faranno un passo indietro.

Nella Bergamasca

A luglio nella Bergamasca le immatricolazioni hanno avuto una flessione del 3,7%, ben lontana dalla botta di giugno (-26,9%). A livello nazionale il calo è risultato maggiore, -5,1% (dati fonte Unrae). Sempre nella nostra provincia, mentre a giugno il flop aveva riguardato tutte le alimentazioni, il mese scorso sono risultate in rosso solo le benzina (-38,5%), con le ibride ed elettriche che ormai la fanno da padrone: raggiungono quasi il 60% delle vendite.

«In realtà – sostiene Loreno Epis, presidente della categoria Autosalonisti di Confcommercio Bergamo e titolare dell’omonima rivendita di auto di Scanzorosciate – una buona parte delle ibride (le mild, ndr) sono vetture alimentate da motori termici assistite solo con un piccolo motore elettrico. Si riducono un po’ le emissioni, ma la marcia solo in elettrico è minima». Sul calo vendite Epis poi ricorda che luglio è un mese di solito «con scarsa affluenza nei saloni, anche per via delle ferie. Si muove chi per forza deve cambiare auto, perché è rimasto a piedi o ha avuto un sinistro. Le vendite sono bloccate anche dall’incertezza derivante da dazi e situazione geopolitica. Si preferisce rinviare l’acquisto a tempi migliori». Nel frattempo, l’usato «ha sempre il suo seguito – aggiunge Epis – anche se i prezzi medi sono saliti, in scia ai listini del nuovo. Nel mercato di seconda mano cominciano ad essere richieste le ibride. Mentre le elettriche normalmente quando vengono ritirate prendono la strada dell’usato del Nord Europa, dove le vetture a corrente hanno una presa maggiore che non da noi».

I recenti dati Eurostat sulle immatricolazioni di auto elettriche nell’Unione Europea nel 2024 evidenziano la posizione di ritardo dell’Italia, che si colloca al quintultimo posto nella classifica europea. Solo Bulgaria, Polonia, Slovacchia e Croazia registrano performance inferiori al nostro Paese.

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