«Autotrasporto al palo senza gli aiuti promessi : servono 20 mila autisti»

L’incontro Uggè (Fai): costi aumentati del 30% per il caro carburanti, i clienti ora pretendono sconti. «La concorrenza sleale resta una questione aperta».

«La nostra categoria ha resistito alla pandemia con grosse difficoltà. Nel momento in cui si è fatta trovare pronta per ripartire, ha ricevuto la mazzata dell’aumento dei costi». Doriano Bendotti, segretario provinciale Fai (Federazione autotrasportatori italiani) denuncia la pesante situazione in cui si trova la categoria alle prese con la crescita degli oneri «di tutti i tipi, compreso il carburante gas, il cui prezzo si è triplicato. E diverse imprese bergamasche hanno investito nell’acquisto di mezzi nuovi con questo tipo di alimentazione, dal costo più elevato. Molte aziende sono andate in tensione, per non dire in crisi»

Nella giornata di venerdì 24 giugno si è svolto nella sede di Grassobbio dell’associazione degli autotrasportatori bergamaschi - guidata da Giuseppe Cristinelli (350 le imprese associate, con parco automezzi di circa 5.500 unità) - il Consiglio nazionale, con l’intervento del presidente nazionale Fai Paolo Uggè. «È indispensabile che arrivino presto da parte del governo i fondi destinati a ristoro dei maggiori costi sostenuti. Contributi straordinari – aggiunge Bendotti – alla categoria che ha subito un aumento esponenziale dei costi», con una stima di crescita degli oneri di circa il 30%. «È quindi impensabile che queste somme possano poi essere riversate in qualche misura sotto forma di sconto ai committenti, come preteso da alcuni di loro».

La cronica mancanza di autisti

Al Consiglio nazionale, preceduto da una messa in suffragio di Duilio Balducchi, uno dei soci fondatori della Fai di Bergamo e anche nazionale, morto nel 2020 in piena pandemia, è intervenuto il presidente nazionale Uggè. «Stiamo aspettando il trasferimento delle

somme stanziate dal governo dopo l’intesa con l’associazione – precisa a margine dell’incontro -, poco meno di 500 milioni utili per ridurre i costi complessivi sostenuti per l’attività». Aumento dei prezzi dei carburanti, pedaggi autostradali, ricambio del parco automezzi, «con una funzione di tutela dell’ambiente», sono molte le problematiche sul tappeto. Cui si aggiunge la «cronica mancanza di autisti – ricorda Uggè –. Ipotizziamo che entro breve tempo ne serviranno circa 20mila. Su questo fronte «abbiamo avanzato delle proposte al governo. Importante è anche il tavolo delle regole imbastito con il viceministro delle Infrastrutture, Teresa Bellanova, per la definizione e il rispetto dei tempi di attesa dei camionisti per carico e scarico nelle aziende e per introdurre elementi che favoriscano l’accelerazione e quindi la riduzione dei tempi di sosta».

Gli stanziamenti della Regione

Per facilitare l’ingresso di nuove leve nel settore Uggè sottolinea l’intervento di «Regione Lombardia, che su questo tema è stata all’avanguardia, con uno stanziamento di 24 milioni di euro per andare incontro alle spese che i giovani devono sostenere per la patente e altri patentini specifici (trasporto merci pericolose, gas, ecc.)». Questione sulla quale anche il governo è intervenuto «attraverso il Comitato centrale dell’albo e altri sistemi per favorire quelli che vogliono entrare in questa attività. Necessario però arrivare ad una riduzione del costo del lavoro in modo da favorire anche le imprese». Per il presidente nazionale Fai, infine, è indispensabile intervenire per «intensificare i controlli sulla concorrenza sleale degli operatori, soprattutto esteri, non in regola con le normative italiane. E a livello Ue per evitare che si creino situazioni di ostacolo (soprattutto al Brennero) alla libera circolazione delle merci, uno dei principi fondatori dell’Unione europea, che di fatto mettono in difficoltà il sistema produttivo ed economico italiano».

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