Bergamo: industria in continua crescita, bene anche l’artigianato

Unioncamere: produzione al massimo storico, bene l’artigianato. Preoccupa l’aumento dei prezzi delle materie prime e il costo dell’energia.

Dopo la fiammata della prima parte dell’anno, anche nel terzo trimestre si consolida il buon andamento dell’industria manifatturiera lombarda , che oltre ad essere tornata ai livelli produttivi pre-Covid, mantiene un ritmo di crescita addirittura superiore, grazie soprattutto alla spinta dell’export, ma anche si una timida ripresa degli ordini interni . È quanto emerge dall’analisi congiunturale di Unioncamere, Regione e Confindustria Lombardia, presentata nella mattinata di mercoledì 17 novembre a Palazzo Lombardia.

Cresce ancora, del 2,5% rispetto al secondo trimestre e del 6,2% sul 2019, la produzione industriale regionale, ma recupera bene anche l’ artigianato (+4,7% congiunturale , +3,6% rispetto al periodo pre-Covid). Mentre l’ export si conferma il punto di forza, la spinta alla produzione arriva però dagli ordini interni (+3% rispetto al 2° trimestre 2021), trainando in positivo tutti i settori - con la sola eccezione dell’abbigliamento (-10,9% congiunturale ) - e tutti i territori.

Cresce anche la produzione manufatturiera in provincia di Bergamo: la crescita rispetto allo stesso periodo del 2020 è pari al +13,2% per le imprese industriali con almeno 10 addetti e al +10,1% per quelle artigiane con almeno 3 addetti. Per l’industria l’aumento congiunturale è del +2,9%. L’artigianato conferma un incremento più contenuto (+1,4% congiunturale).

Dall’analisi emergono però alcuni segnali d’allarme che rischiano di compromettere seriamente la ripresa, come l’aumento dei prezzi delle materie prime e del costo dell’energia, che si stanno riflettendo sui prezzi dei prodotti finiti . «Si conferma il quadro congiunturale positivo per il settore manifatturiero lombardo, toccando il nuovo massimo storico dell’indice della produzione industriale al quale si affianca la svolta positiva del comparto artigiano - ha dichiarato il presidente di Unioncamere Lombardia Gian Domenico Auricchio –. Anche se l’intensità della crescita congiunturale si è leggermente ridotta nell’ultimo trimestre, i segnali positivi sono confermati dagli ordinativi, con la produzione assicurata ai massimi sia per l’industria che per l’artigianato e con aspettative positive per produzione, domanda e occupazione. Destano ancora preoccupazione invece i costi dell’energia e delle materie prime e le strozzature delle catene di fornitura, con i loro riflessi inflazionistici e sui listini».

«Il tessuto produttivo lombardo ha retto, anche grazie alle forme di sostegno messe in campo sia dal governo che da Regione Lombardia - ha aggiunto il governatore lombardo, Attilio Fontana -. Ora la nostra attenzione è rivolta alla sostenibilità , uno dei pilastri del nostro programma di sviluppo, che prevede un impegno concreto pari a 3,5 miliardi di euro, soprattutto per il settore del trasporto pubblico e della riconversione degli edifici».

Secondo Francesco Buzzella, presidente di Confindustria Lombardia, «p er non vanificare questo momento positivo è fondamentale agire in fretta per fermare i rincari di materie prime ed energia, agendo a livello nazionale e in Europa, per evitare una nuova crisi e soprattutto evitare che siano le imprese a pagare il prezzo della transizione ».

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