Bollette, si affilano le armi legali contro le società. Dai consumatori esposti in procura e azioni inibitorie

Le società energetiche rischiano di dover rispondere nei tribunali di possibili pratiche scorrette e illeciti a danno dei propri clienti.

Dopo il richiamo di Arera, l’istruttoria avviata dall’Antitrust nei confronti di 4 aziende di luce e gas e la richiesta di informazioni inoltrata dalla stessa Authority ad altri 25 operatori dell’energia, le associazioni dei consumatori affilano le armi contro le imprese del mercato libero e avviano una nuova battaglia legale a tutela degli utenti.

Sul banco degli imputati, le pratiche messe in atto da alcune società dell’energia che negli ultimi giorni hanno comunicato ai propri clienti modifiche unilaterali delle tariffe e rescissioni dei contratti di fornitura, gettando nel panico le famiglie e violando - denunciano le associazioni - l’art. 3 del Dl Aiuti bis che, come noto, sospende fino al 30 aprile 2023 l’efficacia sia delle clausole contrattuali che consentono alle società di vendita di modificare il prezzo di fornitura, sia delle comunicazioni di preavviso, salvo che le modifiche si siano già perfezionate prima dell’entrata in vigore del decreto stesso.

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Codacons in azione

La prima mossa la fa il Codacons che, dopo aver sollecitato assieme ad Unc l’intervento dell’Antitrust sulle possibili pratiche scorrette messe in atto dagli operatori, si rivolge stavolta alla magistratura. «Molti fornitori di energia elettrica e gas stanno inoltrando alle famiglie e alle imprese una mail che annuncia la fine del rapporto «per eccessiva onerosità sopravvenuta della prestazione», o in cui si comunica la variazione unilaterale delle tariffe - scrive il Codacons - Il contenuto di tali comunicazioni appare non solo in palese contrasto con il decreto Aiuti bis, ma anche ingannevole».

L’associazione ha quindi chiesto alla Procura di Roma di aprire una indagine penale sui comportamenti delle società per le possibili fattispecie di interruzione di pubblico servizio e inadempimento di contratti di pubbliche forniture, mentre all’Antitrust l’associazione chiede «l’adozione di misure cautelari urgenti volte a bloccare pratiche che stanno arrecando enormi danni economici agli utenti».

Al lavoro anche Assoutenti

Anche Assoutenti passa al contrattacco, e studia una azione inibitoria per interrompere comportamenti scorretti a danno dei consumatori. «La modifica unilaterale dei contratti e la rescissione degli stessi getta nel caos le famiglie e le costringe ad accettare condizioni fortemente sfavorevoli» - spiega il presidente Furio Truzzi. Per l’associazione «è necessario bloccare subito le pratiche scorrette, e in tal senso il nostro ufficio legale sta preparando una serie di azioni inibitorie in Tribunale con le quali sarà chiesto ai giudici di ordinare la sospensione di qualsiasi attività degli operatori tesa ad aumentare le tariffe per i contratti a prezzo bloccato ancora in corso o a rescindere senza il dovuto preavviso di 6 mesi i contratti stipulati con i consumatori». Assoutenti ha deciso inoltre di istituire 70 sportelli di assistenza in tutta Italia per fornire informazioni e aiuto alle famiglie. Dal canto suo Consumerismo No profit mette a disposizione degli utenti un modulo scaricabile dal sito dell’associazione, attraverso il quale diffidare formalmente le società di luce e gas dall’applicare modifiche unilaterali delle condizioni tariffarie o dal ricorrere al recesso anticipato dal contratto in violazione delle norme vigenti. «Se le aziende non accoglieranno le richieste dei consumatori e proseguiranno a violare i diritti degli utenti, saranno inevitabili azioni legali nelle sedi opportune» chiosa il presidente Luigi Gabriele.

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