Caro-mutui, un bergamasco su sette in difficoltà nel rispettare il rapporto rata-reddito

La tendenza. Sempre più persone in balia dei tassi: richieste di aiuto in crescita alle associazioni dei consumatori.

I tassi crescono, le rate si gonfiano. Così, le difficoltà aumentano e incidono concretamente su uno dei beni materiali più preziosi: la casa. La corsa dei costi dei mutui non conosce sosta, un rialzo dei tassi dopo l’altro. Capita soprattutto a chi ha il tasso variabile, esposto alla buriana innescata dalla Bce, e per chi oggi volesse accendere un nuovo finanziamento. Conseguenza concreta: il 14,2% dei mutuatari bergamaschi che lo scorso anno hanno chiesto un finanziamento per comprare casa oggi non avrebbe i requisiti per presentare domanda, vale a dire non rispetterebbe il rapporto rata/reddito, in quanto proprio le rate, nel frattempo, si sono alzate.

È la stima di Facile.it, portale online specializzato nel confrontare anche le proposte di mutuo. Bergamo se la cava leggermente meglio del resto della Lombardia, visto che la media regionale è del 18,1% e quella nazionale è del 18,6%. Il dato orobico è comunque di tutto rilievo, perché vuol dire che circa un mutuatario su 7 oggi non riuscirebbe più a rispettare i requisiti – definiti dalle singole banche – per concedere un prestito; tendenzialmente il rapporto tra la rata e reddito non deve essere superiore al 33% (cioè, in concreto, a un terzo dello stipendio): ora invece le rate si alzano e i redditi restano fermi, dunque l’asticella si sfora più facilmente. L’analisi di Facile.it si basa sul secondo semestre 2022, arco temporale in cui in Bergamasca mediamente si sono richiesti mutui da 137.052 euro . Altra tendenza recente: si sta abbassando l’importo complessivo dei mutui, cioè si chiedono somme inferiori (in media, l’importo dei mutui richiesti è calato del 2,3% in Lombardia). «In alcuni casi – spiegano da Facile.it – è l’aspirante mutuatario che, pur di non rinunciare all’acquisto, sceglie di orientarsi su un importo più contenuto per alleggerire la rata mensile, in altri è la banca che è costretta a ridimensionare la richiesta per preservare il rapporto rata/reddito».

Trovandosi più in difficoltà, i cittadini «vittime» del caro-mutui si rivolgono sempre più speso agli sportelli delle associazioni dei consumatori. «Nelle ultime settimane molti cittadini sono arrivati per chiederci come fare a rendere più sostenibile la rata – spiega Christian Perria, presidente di Federconsumatori Bergamo –. Osserviamo anche aumenti di 200 euro al mese, e così far quadrare il bilancio della famiglia è davvero complicatissimo. C’è poi chi le rate non riesce proprio più a pagarle, ed è la situazione più complicata. Su questo tema c’è anche un problema di informazione e di modalità di relazionarsi con l’istituto di credito: soprattutto le persone più fragili, magari anche straniere, non percepiscono cosa può concretamente comportare il mancato pagamento delle rate».

Qualche strumento per rivedere il mutuo esiste, ma non è affatto semplice: «C’è la possibilità della surroga o della rinegoziazione delle condizioni contrattuali con lo stesso istituto di credito, passando al fisso. Però – rileva Perria – c’è da tenere in considerazione che il tasso fisso ha un valore maggiore del variabile: la scelta può sembrare favorevole al momento, se si teme un ulteriore rialzo dei tassi, ma va valutata sullo scenario dei prossimi anni. Ci sono poi tanti altri aspetti burocratici, legati alla propria situazione economica e al valore del mutuo e alla durata residua». «Le richieste sono in deciso aumento – conferma Mina Busi, presidente di Adiconsum Bergamo –, le rate crescono sempre più e molti sono in forte difficoltà. La surroga non è semplice, e anche il tasso fisso è alto. Sono in deciso aumento anche i pignoramenti delle case, e quando c’è il pignoramento diventa davvero difficile recuperare la situazione: chi non rispetta i pagamenti e viene pignorato resta poi segnato a vita».

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