Cassa integrazione, a novembre torna a superare due milioni di ore

I DATI INPS. In termini di prospettiva, il balzo delle ore di cassa registrato il mese scorso (più 111,8% rispetto a novembre 2022) ci dice che, in linea con diversi altri indicatori, questa fine anno inizia a presentare qualche difficoltà.

C’è almeno un quesito - che è anche esistenziale - a cui i numeri sulla cassa integrazione possono rispondere e cioè: «Dove andiamo?». A livello temporale, con oltre 2 milioni di ore di Cig accumulati nella nostra provincia a novembre 2023, torniamo indietro di almeno un paio d’anni. Per la precisione, ad agosto del 2021, mese - e anno - ancora condizionato dalla pandemìa. In termini di prospettiva, il balzo delle ore di cassa registrato il mese scorso (più 111,8% rispetto a novembre 2022) ci dice che, in linea con diversi altri indicatori, questa fine anno inizia a presentare qualche difficoltà.

Soprattutto a livello industriale, considerata l’alta vocazione della Bergamasca in questo settore. C’è da dire che il settore tipografico, con le sue 874.873 ore autorizzate dall’Inps, rappresenta il 44% di tutta la cassa integrazione. «Si tratta della crisi di alcune grandi aziende tipografiche che prevedono cassa straordinaria fino a luglio», precisa Orazio Amboni dell’ufficio studi della Cgil di Bergamo. Gli altri settori che hanno fatto ricorso alla cassa integrazione sono il metalmeccanico (541.458 ore, di cui quasi il 70% di cassa ordinaria) e il chimico con 394.837 ore, tutte di cassa ordinaria. Le difficoltà toccano anche il tessile (67.409 ore) e l’abbigliamento (65.304 ore).

In sofferenza l’edilizia

«Comincia a farsi critica anche la situazione dell’edilizia - sottolinea Amboni - dove sono state autorizzate 66.633 ore. Anche in questo caso bisogna risalire al 2021 per trovare un numero di ore più alto». Il quadro è in controtendenza rispetto allo scenario nazionale: nel Belpaese, a novembre, le ore autorizzate sono in calo del 20,8% rispetto a ottobre, con la Cig ordinaria che flette di quasi due punti percentuali e la straordinaria che vede un crollo del 40%.

Il picco della straordinaria

«Quel che ha spinto così in alto l’accesso alla cassa integrazione è stata soprattutto la straordinaria che ha raggiunto le 1.062.758 ore e anche qui bisogna tornare al 2021 per trovare un numero così alto di ore - continua Amboni -. Il dato non può non preoccupare perché anche la cassa ordinaria si è avvicinata al milione di ore (989.107), un chiaro segnale di allarme soprattutto per la sua specificità locale». Infatti anche a livello lombardo si registra, come a livello nazionale, una riduzione (del 42%) rispetto al mese di ottobre. «Purtroppo la situazione di difficoltà è sempre meno episodica e limitata - afferma Amboni -: sommando le ore autorizzate nei primi 11 mesi dell’anno si arriva ad un totale di 9,5 milioni (più 12% rispetto allo stesso periodo del 2022) e soprattutto il 60% in più rispetto al 2019. Cioè siamo ancora molto distanti dall’aver recuperato i livelli del periodo pre-Covid».

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