Cisl, solo nel 2023 oltre mille vertenze individuali. «Lotta per la dignità del lavoro»

OCCUPAZIONE. Nell’anno appena passato l’ufficio vertenze del sindacato orobico ha assistito circa 1500 lavoratori e ha recuperato poco meno di 5 milioni di euro.

Nel 2023 la Cisl Bergamo, tramite gli operatori dell’ufficio vertenze del sindacato di via Carnovali ed i propri legali esperti in diritto del lavoro, ha gestito oltre 1000 vertenze individuali superando i numeri del 2019 prima della pandemia. Il recuperato medio per vertenza è stato di circa 2000 € ciascuna, ben lontano dagli oltre 3000€ medi di qualche anno fa.

«Il drastico calo di questi anni del valore del recuperato medio - sottolinea Alberto Citerio, direttore dell’ufficio vertenze Cisl di Bergamo -ci indica la tendenza ad una progressiva frammentazione e polverizzazione del lavoro; contratti a termine, lavoro in appalto soggetto a frequenti passaggi di titolarità, l’emergere di settori nuovi ad alta incidenza di lavoro manuale e povero come la logistica e trasporti.»

I numeri delle controversie

La maggior parte delle controversie (il 76.6%) è nata per il mancato o non corretto pagamento della retribuzione, mentre i licenziamenti rappresentano il 12,29% delle vertenze. Per quanto riguarda i settori coinvolti, continua a essere il terziario quello in cui si registrano maggiori irregolarità denunciate, con il 37%, mentre il metalmeccanico ne ha portate il 22%, l’edilizia il 14% e il tessile chimico il 7%.

In forte crescita il settore dei trasporti che in pochi anni rappresenta ormai oltre il 13% delle vertenze. «Proprio nei settori di trasporti e della logistica si sta concentrando la nostra attenzione – continua Citerio. I grossi gruppi della logistica affidano i propri magazzini in appalto o subappalto ad imprese cooperative che utilizzano lavoratori in condizioni spesso poco dignitose; contrasto ai contratti non rappresentativi, frequenti cambi di appalto con retribuzioni che rimangono inevase, recupero del Tfr: queste le attività principali in cui siamo coinvolti.»

Il numero delle pratiche per fallimenti e procedure concorsuali, per un totale di circa 500 lavoratori interessati e circa 3milioni di euro recuperati. La metà delle procedure concorsuali ha riguardato il settore metalmeccanico (quasi il 30%) e quello di terziario e servizi (26%). A seguire edilizia (17%) e chimica- tessile (13%). In generale, tra vertenze e crisi d’impresa, anche nel 2023, gli uomini rappresentano la maggioranza dei lavoratori assistiti, con il 64% delle pratiche, così come i dipendenti italiani (71% delle vertenze).

«Oggi con i dati del nostro ufficio vertenze – dice Danilo Mazzola, della segreteria Cisl provinciale -, emergono tutte le preoccupazioni che avevamo già posto all’attenzione del territorio, in particolare in un settore con una forte presenza di lavoratori immigrati, cui dobbiamo garantire tutta la dignità di un lavoro sicuro con una retribuzione contrattualmente spettante e corrisponda alla reale attività svolta».

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