Fisco, record sui rimborsi: nel 2023 oltre 22,4 miliardi

I DATI. È un record di quelli che fanno piacere a cittadini e imprese. Quest’anno il fisco ha messo mano velocemente al proprio portafoglio, e il risultato è che i rimborsi hanno superato complessivamente i 22,4 miliardi di euro, un valore mai raggiunto.

La crescita rispetto allo scorso anno, quando i rimborsi alla fine dell’anno erano arrivati a quota 19,9 miliardi, sono cresciuti di 2,5 miliardi, in pratica il 12% in più.

Toccano un nuovo record anche i versamenti effettuati dall’Agenzia delle Entrate, cioè il meccanismo di rimborso che non passa per le compensazioni, ma sull’attività di pagamento effettivo da parte del fisco: questa procedura ha numericamente superato i 3,4 milioni di pagamenti, 55mila in più dello scorso anno.

I due dati hanno una forte valenza economica. I rimborsi, se non rimangono incagliati e vengono effettuati con rapidità, hanno l’effetto di rappresentare ’ossigenò per le famiglie e i consumi, ma anche per le imprese. Queste, in attesa di ricevere le imposte pagate in più, devono magari ricorrere al credito, con tutte le difficoltà e onerosità che si incontrano nel momento in cui i tassi di interesse sono aumentati.

Criteri di incentivi

La velocizzazione dei rimborsi è proprio uno dei punti su cui il direttore generale dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, ha richiamato l’attenzione dei propri dipendenti, che hanno visto rientrare la voce tra i criteri per l’assegnazione di incentivi, che prima erano finalizzati soprattutto sul fronte dei controlli. Il 2022, inoltre, è stato un anno di grandi cambiamenti, con meccanismi di automatizzazione che hanno subito fatto crescere i rimborsi effettuati.

Tutti ricordano le statistiche su questi ultimi, con ritardi di molti anni. Ora lo standard, se non ci sono criticità, è cambiato. I rimborsi richiesti con un modello 730 che risulta regolare vengono erogati entro il secondo mese successivo dall’invio della dichiarazione. I rimborsi Iva, invece, vengono disposti mediamente in 70 giorni dalla richiesta, e l’accredito diretto sui conti correnti delle imprese avviene entro pochi giorni dall’accettazione dell’istanza.

Il 2023

I dati del 2023 raccontano che l’Iva continua ad essere l’imposta nella quale i rimborsi hanno il maggior valore, mentre l’Irpef è il tributo che registra il maggior numero di ’versamentì da parte dell’erario ai contribuenti.
Il dettaglio è questo. Dei 22,4 miliardi di rimborsi fiscali complessivamente pagati nel 2023 - e i dati sono aggiornati al 21 dicembre -, più di 4 miliardi riguardano rimborsi di imposte dirette: 2,7 miliardi di Irpef ritornati nella disponibilità delle famiglie e oltre 1,3 miliardi di Ires restituiti alle imprese.

Dei 2,7 miliardi di euro accreditati a persone fisiche, 1,5 miliardi sono stati pagati (con bonifico o assegno) direttamente dall’Agenzia delle Entrate a quasi 2 milioni di cittadini che hanno presentato il modello 730 entro la fine di settembre, senza indicare un datore di lavoro per ricevere l’accredito in busta paga. In pratica, anche chi ha perso il lavoro ha comunque ricevuto in tempi brevi il rimborso spettante.

I rimborsi Iva

A fare la parte del leone sono stati comunque i rimborsi Iva. Ai titolari di partita Iva (imprese, artigiani e professionisti) sono stati riconosciuti rimborsi dell’imposta per quasi 18 miliardi. Per la precisione, 17.908,5 milioni di euro.

Restituiti alla collettività anche 439 milioni relativi ad altre imposte (registro, concessioni governative, imposte dirette derivanti dalla deducibilità Irap). In crescita anche il numero dei pagamenti. Se invece degli importi si considera infatti il numero dei versamento effettuati dal fisco verso i contribuenti, sono oltre 3,4 milioni le richieste di rimborso chiuse positivamente dall’Agenzia quest’anno. In questo caso in testa alla classifica è l’Irpef, con poco meno di 3,3 milioni di versamenti, pari al 96% del totale.

L’Iva, invece, usufruendo soprattutto del meccanismo della compensazione, ha visto solo 100mila rimborsi fatti ’cash’ dal fisco, con il versamento sul conto del contribuente o dell’impresa. Nell’ordine di qualche decina di migliaia (48mila in tutto), infine, i rimborsi Ires e quelli relativi ad altre imposte gestiti dall’agenzia.

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