
Economia / Bergamo Città
Giovedì 17 Luglio 2025
Frodi creditizie in crescita e bottini sempre più ghiotti
I DATI. Nella Bergamasca nel 2024 487 casi, oltre il 20% in più del 2023. Il raggiro medio sale a 4.800 euro. Prestiti ed elettrodomestici in cima.
A comprare è Tizio, a pagare è Caio (ovviamente senza che Caio lo sappia). La metafora ha nomi antichi, ma la truffa è ormai soprattutto digitale: le frodi creditizie basate sul furto d’identità – e basta poco per cadere nella trappola, a partire da qualche informazione incautamente condivisa sui social network – sono una realtà diffusa e capillare. Anche in Bergamasca, dove l’anno scorso sono stati segnalati 487 casi, in aumento di oltre il 20% rispetto al 2023; in sostanza, più di una truffa al giorno.
Guardando ai singoli importi, quelle dal valore inferiore ai 1.500 euro si sono ridotte del 30% in un anno, quelle tra i 3mila e i 5mila euro hanno registrato un +92,7%. In crescita sensibile anche quelle tra i 10mila e i 20mila euro (+29,4%)
Lo racconta il monitoraggio periodico dell’Osservatorio Crif-Mister Credit sulle frodi creditizie, dedicato a mappare un fenomeno piuttosto articolato ma con un principio di fondo consolidato: impossessarsi dei dati personali (nome e cognome, codice fiscale, residenza, coordinate bancarie) e utilizzarli per fare acquisti (soprattutto a rate) o per accendere finanziamenti a nome altrui, col malcapitato che si trova a pagare il conto a distanza di tempo. In tutto il Paese nel 2024 sono state quasi 31.000 le frodi di questo tipo, di cui oltre 4.500 in Lombardia (+6,3% rispetto al 2023); mediamente il raggiro ha un valore di 4.800 euro (+3,2%), e volume complessivo nel Paese sfiora i 150 milioni di euro. «La crescita dell’importo medio – spiega Beatrice Rubini, executive director della linea Mister Credit di Crif – fa capire come i frodatori stiano affinando le loro tecniche, sfruttando tecnologie avanzate per aggirare i controlli di sicurezza e raggiungere fraudolentemente un valore economico sempre maggiore. Per contrastare efficacemente questo fenomeno, è indispensabile adottare un approccio integrato che combini strumenti tecnologici di prevenzione con programmi di educazione finanziaria e digitale, rivolti sia ai consumatori che agli operatori del settore». Guardando ai singoli importi, quelle dal valore inferiore ai 1.500 euro si sono ridotte del 30% in un anno, quelle tra i 3mila e i 5mila euro hanno registrato un +92,7%. In crescita sensibile anche quelle tra i 10mila e i 20mila euro (+29,4%).
In tutto il Paese nel 2024 sono state quasi 31.000 le frodi di questo tipo, di cui oltre 4.500 in Lombardia (+6,3% rispetto al 2023); mediamente il raggiro ha un valore di 4.800 euro (+3,2%), e volume complessivo nel Paese sfiora i 150 milioni di euro
Qual è l’oggetto di queste frodi? In un caso su tre (34,4%) il malfattore fa acquisti a nome altrui attraverso un «prestito finalizzato», cioè un finanziamento, mentre nel 25,2% dei casi richiede un prestito personale (e quindi denaro liquido), tipologia quest’ultima in decisa ascesa (+65,9% in un anno). Gli elettrodomestici restano la merce più ambita e sommano il 28,7% di tutte queste frodi; il boom più recente riguarda però i beni di consumo (+64% di truffe), come l’abbigliamento sportivo o i prodotti di lusso, ma si fanno largo anche le truffe finalizzate all’acquisto di corsi di formazione (+51,5% nell’ultimo anno, ma rappresentano solo lo 0,9% di tutte le frodi).
«L’utilizzo di tecnologie come l’Intelligenza artificiale e i big data, guidate da competenze specializzate, consentono di migliorare costantemente la capacità predittiva degli strumenti antifrode»
«Sempre tenere la guardia alta»
Serve tenere la guardia alta, e occorre che lo facciano sia i consumatori sia gli operatori economici: «I player finanziari – rileva Simone Capecchi, executive director di Crif – necessitano di sistemi di prevenzione costantemente all’avanguardia, che siano in grado di intercettare tentativi di frode che diventano ogni giorno più sofisticati, anche in conseguenza dello sviluppo dei canali digitali. L’utilizzo di tecnologie come l’Intelligenza artificiale e i big data, guidate da competenze specializzate, consentono di migliorare costantemente la capacità predittiva degli strumenti antifrode».
Frodi che si scoprono solo nel tempo
Anche perché spesso queste frodi si scoprono solo a distanza di tempo, rendendo così più difficile ricostruirne i passaggi e individuare gli autori: solo il 40% dei casi viene alla luce entro i 6 mesi dal compimento, complice il ricorso a pagamenti rateali o ad altre formule di pagamento dilazionato o posticipato. «Il fenomeno delle frodi creditizie è in costante evoluzione non solo nei numeri, ma anche nella scelta degli strumenti finanziari colpiti – riassume Rubini -. Nell’ultimo anno l’attenzione dei frodatori si è concentrata sempre più sui prestiti personali, un canale percepito come più accessibile e potenzialmente redditizio». La tendenza è quella di «episodi più selezionati e ad alto impatto», che richiedono – conclude l’esperta – «la necessità di affinare continuamente le strategie di monitoraggio per anticipare e prevenire le modalità di attacco criminale».
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