Il linificio compie 150 anni: porte aperte e una mostra per festeggiare

VILLAD’ALME’. L’esposizione propone i lavori di oltre 20 esponenti dell’arte tessile. L’a.d. Fusco: sempre votati all’innovazione, stiamo lavorando a nuovi progetti

Produzione industriale e produzione artistica si incontrano e confrontano in occasione dei 150 anni del Linificio e Canapificio Nazionale di Villa d’Almè. Un’azienda che, dalle sue lontane origini nel 1873, ha scelto di valorizzare i prodotti del territorio e, oggi, continua rafforzando anche i legami. A metà strada tra la realizzazione di un sogno e il raggiungimento di un obiettivo, è questo il contesto in cui si colloca la mostra di arte tessile contemporanea «De Filo» che domani aprirà le porte del Linificio a chi lo vorrà scoprire o riscoprire.

«Siamo azienda di riferimento a livello internazionale per la filatura di lino e canapa di alta qualità – sottolinea Pierluigi Fusco Girard, amministratore delegato del Linificio che fa parte del gruppo Marzotto –, nata nella Bergamasca dove all’epoca c’erano importanti coltivazioni di canapa e lino. Qui abbiamo mantenuto attiva la produzione e abbiamo scelto questa terra per riportare la coltivazione del lino in Italia, avviando una prima sperimentazione nel 2017 nella valle di Astino».

Da sempre votata all’innovazione «questa azienda ha aperto, anzi, sfondato – precisa l’ad - i muri di alcuni mercati» passando dal tessile dell’abbigliamento al tessile dell’arredamento e continuando a sperimentarsi in altri settori, come quello dalla nautica (viene utilizzata per le vele dell’Amerigo Vespucci) e dell’automotive, fino al packaging alimentare (realizzato con un filato 100% di lino ad altissima resistenza). «Il Linificio da sempre ha grande capacità di aggiungere valore al prodotto e al suo territorio. Non solo - continua Fusco Girard - con l’attività quotidiana legata alla produzione e alla promozione del lino, ma anche con attività che rinsaldano un rapporto diretto con le persone».

La storica azienda - che oggi conta complessivamente 930 dipendenti nei suoi tre stabilimenti (poco meno di 50 nella sede di Villa d’Almè) - ha chiuso il 2022 con un volume di affari di 65 milioni di euro. «Obiettivo di quest’anno è quello di stabilizzarci sul fatturato e lavorare sui margini, contiamo di ottenere risultati migliori, modificando il mix produttivo. Stiamo lavorando – conclude l’ad - a progetti che potrebbero portare a nuove assunzioni nel corso del 2024».

Senza perdere di vista le iniziative già avviate all’insegna di un modello economico equo e sostenibile (agli inizi dell’anno ha ottenuto la certificazione B Corp). Con Reti fantasma supporta Marevivo nell’operazione di recupero e salvaguardia dei fondali marini, mentre attraverso Il bosco di Linificio - mille alberi piantati, uno per ogni dipendente, presso la riserva biogenetica della Sila Piccola in Calabria - contribuisce a ridurre l’impatto ambientale dell’azienda.

Nel frattempo si gode i festeggiamenti per i 150 anni, cominciati con un riconoscimento «regale»: parte del prezioso tessuto dell’«Anointing Screen» (schermo dell’unzione), il paravento presente nel momento più solenne dell’incoronazione di Re Carlo III d’Inghilterra, è stato realizzato con i preziosi filati di lino prodotti a Villa d’Almè.

Una festa che adesso continuano con «De Filo», la mostra frutto di una produzione del pensiero e di una creatività trasversale contestualizzate negli spazi di un’antica attività produttiva, la roccatura. L’esposizione propone i lavori di oltre 20 esponenti dell’arte tessile e contemporanea, nazionale e internazionale, tra cui Kaori Miyayama, Matteo Berra e lo street artist Moneyless che li hanno pensati e realizzati espressamente per gli ambienti del Linificio. Oltre a sabato, sarà possibile visitarla anche nei venerdì 26 maggio, 9, 23, 30 giugno, 7 e 21 luglio, 1, 8, 22 settembre e 6 ottobre sempre alle 15, registrandosi su www.linificio.it/de-filo/.

© RIPRODUZIONE RISERVATA