In provincia la siccità ha causato danni per oltre 18 milioni a 488 realtà agricole

Bilancio. Caldo eccezionale: la Regione ha raccolto le istanze dalle aziende non assicurate. L’assessore Rolfi: «Ora ci auguriamo che dallo Stato arrivino risarcimenti in tempi rapidi».

Un contributo robusto quello che Regione Lombardia chiede per la Bergamasca allo Stato, legato alla siccità che aveva messo in gravissima difficoltà i raccolti nei mesi scorsi. I danni quantificati infatti in provincia, superano i 18 milioni di euro (per l’esattezza 18.749.200 euro) che avevano colpito ben 488 aziende agricole della provincia e che fanno parte di un monte complessivo di 417 milioni, che la Regione ha evidenziato per ogni singola provincia lombarda.

L’apposita delibera è stata approvata ieri: con essa sono stati delimitati e definiti i danni registrati alle aziende agricole causati da una siccità eccezionale registrata nei mesi scorsi. Sarà dunque inoltrata al ministero per le Politiche Agricole Alimentari e Forestali la richiesta di risarcimento. A partire dal mese di maggio gran parte del territorio nazionale era stato infatti interessato da scarse precipitazioni che hanno inciso fortemente sui livelli dei principali fiumi e invasi idrici.

Regione Lombardia si è subito attivata per raccogliere le schede relative ai danni subiti dalle aziende agricole non assicurate a copertura dei danni da siccità per l’anno 2022 e sono stati registrati danni totali appunto per 417 milioni di euro a oltre 9 mila imprese regionali del settore.

«Ci auguriamo - ha dichiarato l’assessore regionale all’Agricoltura Fabio Rolfi - che da parte dello Stato arrivi un risarcimento adeguato e in tempi rapidi. Questa estate abbiamo fatto un lavoro di squadra con tutti i gestori per garantire all’agricoltura una quantità di acqua che potesse salvare i raccolti. Abbiamo vissuto una crisi idrica senza precedenti. Ora è necessario un grande piano nazionale invasi per affrontare le difficoltà delle prossime stagioni». «Per realizzarlo - ha aggiunto l’assessore - serve volontà politica: Regione Lombardia si è già dotata di una legge per incentivare il recupero delle ex cave come bacini irrigui, risorse e soprattutto procedure autorizzative rapide a burocrazia zero. Dobbiamo dare risposte al territorio se non vogliamo che le aziende agricole chiudano».

«Ci auguriamo che lo Stato recepisca in un tempo rapido risarcimenti: visto il momento straordinario che sta attraversando l’agricoltura e non solo, con le tante criticità che si sommano, sarebbe importante è che si arrivi a interventi altrettanto straordinari», spiega Alberto Brivio, presidente Coldiretti Bergamo. «A suo tempo avevamo segnalato tutte le criticità subite dalle nostre aziende consociate a colpa della siccità che si erano tradotti in mancati raccolti e cali di produzione - commenta Enzo Ferrazzoli, direttore di Confagricoltura Bergamo -: questo provvedimento, se recepito dallo Stato in tempi brevi attraverso i risarcimenti, saranno una boccata d’ossigeno in un momento di forte difficoltà, anche per tutti i rincari che ogni azienda sta subendo».

«I danni - ha concluso Rolfi - sono arrivati fino al 70% di incidenza in alcune zone. Particolarmente rilevante il dato di Pavia, con perdite significative al comparto del riso. In un periodo di cambiamenti climatici è necessario per il nostro Paese uno scatto in avanti sul tema dell’innovazione agricola per efficientare ulteriormente le risorse idriche. La crisi di quest’anno dimostra la necessità abbattere burocrazia e tabù ideologici che hanno frenato l’evoluzione agricola nel nostro Paese».

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