Intesa-Ubi, i numeri del nuovo gruppo
Nel 2022 l’utile sarà oltre i 5 miliardi

La nuova banca sarà il settimo gruppo bancario europeo per proventi operativi e il terzo per capitalizzazione dopo Bnp Paribas e Santander.

Le nozze tra Intesa Sanpaolo e Ubi Banca porteranno alla nascita di un colosso europeo che farà registrare un utile non inferiore a 5 miliardi di euro nel 2022, diventando uno dei primi gruppi nell’Eurozona. Un grande gruppo che, grazie al radicamento nei territori di appartenenza, sarà capace di «rafforzare il sistema finanziario italiano e potrà ricoprire il ruolo di leader nello scenario bancario europeo», ha più volte ribadito Carlo Messina, ceo di Intesa Sanpaolo, nel corso degli ultimi mesi.

Proprio la creazione di un grande gruppo a livello europeo ed il rafforzamento della leadership in Italia è stata una delle motivazioni che hanno portato all’offerta pubblica di acquisto e scambio su Ubi che ieri ha raggiunto adesioni del 71,91%, oltre la soglia del 66,67% e con due giorni di anticipo rispetto alla chiusura del periodo di conferimento.

L’unione delle due banche, secondo le previsioni, porterà a numeri molto significativi. L’ammontare degli impieghi sarà di circa 460 miliardi di euro; il risparmio che gli italiani affideranno alla nuova banca supererà il valore di 1,1 trilioni di euro, i ricavi saranno pari a 21 miliardi di euro. Risultati che saranno ottenuti facendo leva sul «resiliente modello di business incentrato su Wealth Management e Protection».

Con l’integrazione di Ubi in Intesa Sanpaolo prenderà vita il settimo colosso bancario nella zona euro per proventi operativi alle spalle di Santander (50 miliardi), Bnp Paribas (45), Bbva (25), Bpce (25), Societe Generale (25) e Deutsche Bank (22) . Il gruppo guidato da Carlo Messina sarà inoltre terzo per capitalizzazione di Borsa con un valore di 48 miliardi, alle spalle di Bnp Paribas (67 miliardi) e Santander (65).

La prospettiva del settore finanziario e bancario nei prossimi anni è «caratterizzata da un consolidamento nel quale i principali operatori potranno essere campioni sia europei sia extra-europei», ha più volte ribadito Intesa Sanpaolo spiegando le motivazioni dell’operazione. È interesse di Intesa raggiungere dimensioni che le «consentano di svolgere un ruolo proattivo nel panorama bancario europeo»

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