Investimenti in oro: con i mercati incerti
torna l’attenzione

IL BENE RIFUGIO. Timori per i dazi e i conflitti geopolitici, così Banche centrali e risparmiatori puntano di nuovo su lingottini e asset finanziari legati al metallo nobile.

Con le paure, le incertezze geopolitiche internazionali e le previsioni negative sull’andamento nel medio-lungo termine, anche per molti risparmiatori bergamaschi è tornata la corsa all’oro, da sempre bene di rifugio per eccellenza nei momenti di maggior turbolenza.

Nella fase di destabilizzazione si corre ai ripari

Una situazione che, per Mario Comana, docente di Economia degli intermediari finanziari alla Luiss di Roma, e Alessandra Bonfiglioli, docente Dipartimento Scienze economiche Università di Bergamo, «è sempre accaduta e che si è confermata con l’entrata in scena del presidente Usa Donald Trump, dopo il suo ritorno alla Casa Bianca, che ha portato anche la valanga di dazi che stanno destabilizzando le economie e i mercati di tutto il mondo. E finché sul ponte di comando ci sarà una persona imprevedibile com’è l’attuale presidente degli Usa, sarà maledettamente complicato parlare (anche con una minima dose di certezza) di economia, finanza e politica globale».

Come si investe in oro?

Ma come si investe in oro? Acquistando lingotti(ni) di varie dimensioni (possono partire da pochi grammi in avanti), oppure tramite la sottoscrizione di un Exchange Traded Commodity (Etc), strumento finanziario che consente un investimento diretto o derivato sulle materie prime (come appunto l’oro): si comporta sostanzialmente come un Exchange Traded Funds (Etf)), fondo indicizzato negoziato in borsa che replica esattamente il rendimento del suo indice di riferimento. «L’oro è un rifugio perché non è un’attività finanziaria bensì un bene – prosegue il professor Comana -, meno sensibile all’andamento dei mercati e più agli aspetti della geopolitica (aumentando l’incertezza, aumenta la domanda). La ragione principale della salita è data dalla ricostituzione delle riserve auree da parte delle banche centrali, ma è indubbio che l’interesse è cresciuto anche tra i risparmiatori, in particolare tra chi lo vede come un investimento nel lungo periodo. A differenza di altre forme d’investimento (es. Btp), l’oro però non dà una cedola periodica, che rimane amata da molti risparmiatori per integrare il proprio reddito/pensione. L’oro da investimento ha poi un profilo fiscale particolare, per cui è imperativo categorico conservare la ricevuta d’acquisto, senza la quale, nel momento in cui si vende, le tasse si pagano sull’intero valore della vendita e non solo sulla differenza tra il prezzo di vendita e quello di acquisto». La poderosa crescita del metallo giallo non ha sorpreso gli esperti, così come gli investitori più «sgamati» e commodities di casa nostra. Per chi invece sta pensando ora di investire solo ora in oro, con le quotazioni attuali record, le possibilità di crescita non sono più così elevate.

Il grafico dell’andamento del valore dell’oro parla chiaro: partendo da quando è stato quotato in euro (nel maggio 1999 (8,35 euro/grammo), e prendendo le quotazioni in corso (giovedì sera circa 94 euro/grammo), stiamo parlando di un incremento di oltre 85 euro/grammo, con un guadagno del 1.025%. Dall’insediamento di Trump (tre mesi fa) il valore dell’oro è cresciuto di circa il 12%, del 17% (sei mesi), del 31% (un anno) e del 56% (dal febbraio 2024). Anche l’oro ha avuto i suoi alti e bassi, per cui è fondamentale acquistare o vendere nei momenti giusti, il che non è sempre così semplice.

Il grafico dell’andamento del valore dell’oro parla chiaro: partendo da quando è stato quotato in euro (nel maggio 1999 (8,35 euro/grammo), e prendendo le quotazioni in corso (giovedì sera circa 94 euro/grammo), stiamo parlando di un incremento di oltre 85 euro/grammo, con un guadagno del 1.025%

Meglio affidarsi ad esperti

«Tra le impennate dell’oro più rilevanti - osserva la professoressa Bonfiglioli –cito quelle avvenute nel periodo tra il post fallimento di Lehman Brothers (settembre 2008) e le crisi (dal 2010/12) del debito sovrano di molti paesi europei e dell’euro (con un incremento complessivo del 150% ndr); poi per lo scoppio della pandemia, e infine, per l’incertezza delle elezioni americane e le politiche di Trump, che hanno determinato una particolare sfiducia sia sulla borsa e titoli di stato Usa che sul dollaro, condizioni ideali per rifugiarsi nell’oro». Nel momento in cui si riduce l’incertezza – proseguono Comana e Bonfiglioli -, il valore dell’oro può avere delle correzioni al ribasso (anche forti, come quella post 2012, con una perdita in un anno del 36% ndr). Bene quindi affidarsi a professionisti di fiducia. Tutto dipenderà dalle future mosse di Trump e di quelle delle controparti, dal sentiment dei mercati; i tempi continueranno ad essere molto turbolenti e questo terrà alto il valore dell’oro».

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