La resa improvvisa del Birrificio Elav: «È stata una fantastica avventura»

Chiusura. La società di Comun Nuovo ha annunciato a sorpresa lo stop dell’attività via social. Una parabola di 20 anni fra traguardi, riconoscimenti e una crescita continua nella produzione.

Il mondo brassicolo bergamasco perde una delle sue realtà più conosciute. Come un fulmine a ciel sereno, il Birrificio Elav di Comun Nuovo ha cessato l’attività con una stringata comunicazione affidata ai social. Lunedì mattina sul profilo Facebook dell’azienda è comparso il messaggio «oggi è un giorno difficile. Il Birrificio Indipendente Elav conclude la sua fantastica avventura. Salutiamo tutti quelli che ci hanno voluto bene e sostenuto in questi meravigliosi anni e anche chi non lo ha fatto perché ci ha dato la forza di andare avanti e metterci in gioco. Buona vita a tutti – conclude il comunicato – e continuate a bere buona birra».

Sorpresi e addolorati clienti e addetti ai lavori: di fatto le ultime comunicazioni comparse sui social risalivano allo scorso dicembre, alle quali era seguito un silenzio lungo quasi tre mesi. Il Birrificio Elav ha segnato una pagina importante nella Bergamasca, grazie a numerose attività e locali in gestione. Al momento non è ancora chiaro se siano state le difficoltà legate al periodo Covid e post pandemia, che hanno travolto molte realtà in tanti settori, all’origine di questa decisione. Ieri non è stato possibile mettersi in contatto con i titolari per avere ulteriori chiarimenti.

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Il brand Elav avrebbe compiuto quest’anno i 20 anni, visto che è nato nel 2003 con birre importate che venivano prodotte in Germania. I soci Antonio Terzi e Valentina Ardemagni hanno poi iniziato a produrre birra a Comun Nuovo nel 2010. Nel tempo si è registrata una crescita continua del numero delle bottiglie e dei litri prodotti, così come dei locali aperti con il nome Elav, in prima linea anche con attività sul territorio.

L’1 gennaio del 2005, a due anni dall’inizio dell’avventura, Elav ha aperto l’Osteria della Birra in piazza Mascheroni, rimasta attiva fino al 2017, quando è scaduto il contratto di locazione «6+6» che non è stato rinnovato, spingendo i soci ad aprire, nel dicembre dello stesso anno, il nuovo locale «Elav Beer & Kitchen» in Città Alta, che ha preso il posto dell’Osteria di via Solata. Nel 2019 ha invece aperto Elav Circus in via Madonna della Neve, successivamente chiuso dopo un’esperienza di pochi mesi. Il quartier generale del Birrificio Indipendente Elav è sempre stato a Comun Nuovo, mentre a Stezzano aveva debuttato una nuova offerta gastronomica ospitata dentro una cascina che, anche la scorsa estate, ha fatto il pieno di pubblico, così come la presenza ad Astino, dove aveva anche coltivato il luppolo. Antonio Terzi ha legato il nome della sua Elav anche alle istituzioni del territorio, come nel caso della birra dedicata al pittore Giovan Battista Moroni.

Nel novembre 2021 la bionda, prodotta in 5.208 esemplari che riportavano in etichetta l’opera del «Ritratto di vecchio seduto» fu presentata all’Accademia Carrara. Durante la presentazione era stato anche specificato che il ricavato dalla vendita de «La Moroni» sarebbe stato devoluto all’associazione «Elav Kairòs», attenta alle tematiche green e sociali, che nel 2022 prevedeva la realizzazione di orti sociali in permacultura e spazi verdi con un’area intitolata all’Accademia Carrara dove ospitare laboratori didattici.

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