L’incentivo per l’usato può dare una scossa al mercato delle auto

Messi a disposizione 40 milioni: si va verso un rapido esaurimento delle risorse. Prenotazioni da settembre.

Gli incentivi statali in arrivo anche per le auto usate sono destinati a dare un impulso importante al mercato. È la prima volta in assoluto che questo accade . «È stata accolta la nostra proposta in ambito di Federmotorizzazione – spiega Loreno Epis, membro di giunta della Federazione commercianti della motorizzazione, nonché presidente della categoria Autosalonisti di Ascom Bergamo e titolare dell’omonima rivendita di auto di Scanzorosciate –. Finalmente i contributi statali per l’acquisto di vetture sono stati destinati in quota per le auto usate Euro 6. Sono solo 40 i milioni messi a disposizione, ma si tratta comunque è un buon inizio». È particolarmente soddisfatto Epis, anche se sa che «l’importo messo sul piatto, che vale per l’acquisto di circa 40 mila vetture, si esaurirà nell’arco di 10-15 giorni».

«Il segnale è importante – prosegue l’esponente di Ascom - anche perché è stato recepito l’obbligo della rottamazione di un’auto vecchia, inquinante, per ottenere il contributo statale. In questo modo si favorisce lo svecchiamento del parco auto nazionale. La speranza, ora, è che poi il provvedimento diventi strutturale». La misura è in vigore dal 25 luglio scorso. Ma le prenotazioni saranno aperte a settembre, perché il portale del ministero dello Sviluppo economico deve nel frattempo essere aggiornato per consentire l’attivazione della prenotazione del contributo, che prima era destinato solo per l’acquisto di auto nuove di fabbrica.

«Qualcuno si è già fatto avanti a chiedere informazioni – commenta Epis -, deciso a rottamare la propria auto vecchia di almeno 10 anni, per poi procedere all’acquisto di un’auto usata, che risponda ai parametri di Euro 6. Le richieste ci sono, ma ora aspettiamo le direttive di attuazione». C’è da considerare che il mercato dell’usato è molto attivo: per ogni auto nuova immatricolata, sono 2,5 le vetture usate per le quali si effettua il passaggio di proprietà. E sicuramente le 40mila auto possibili beneficiarie del contributo statale verranno vendute in pochi giorni. “Oltretutto – osserva il presidente degli autosalonisti – c’è da rilevare che nell’usato le auto di seconda mano scarseggiano. Speriamo che da settembre le società di noleggio, che hanno visto ridurre la loro attività durante la pandemia, ricomincino a piazzare le loro vetture sul mercato».

Segmento cresciuto del 15%
Ma c’è anche un altro aspetto, rileva Epis, probabilmente figlio della penuria di auto usate da vendere: «Sulla scorta di quanto già avvenuto negli Usa, anche da noi le quotazioni delle vetture di seconda mano sono aumentate del 10-15% rispetto a un anno fa. Il fenomeno dell’innalzamento dei prezzi si sta diffondendo».

Ma anche sul mercato del nuovo la mancanza di autovetture da consegnare si è fatta sentire a luglio: il mercato nazionale è crollato del 28,1% sullo stesso mese del 2019 e del 19,4% sul 2020, mentre a Bergamo la flessione è stata ancora maggiore, con un meno 39,5% rispetto al luglio di 2 anni fa (-20,2% sul 2020).

«Il deciso calo – precisa Paolo Ghinzani, rappresentante del direttivo Concessionari Ascom Bergamo e direttore di Ghinzani Group – è in parte da attribuire all’attesa che si era creata nella clientela per l’arrivo dei nuovi incentivi, e in parte è legata anche alla mancanza di vetture, che non vengono consegnate dalle Case”. In effetti, le Case automobilistiche competono con l’industria dell’elettronica di consumo per accaparrarsi microchip e semiconduttori (cioè i sistemi nervosi che controllano i dispositivi elettronici) e questo sta rallentando la loro capacità di realizzare nuovi prodotti nel 2021. «Per il futuro – segnala Ghinzani – è prevedibile che le Case costruttrici destineranno meno auto alle concessionarie e lavoreranno solo su ordine. Questo potrà ridurre i tempi di attesa (che adesso possono arrivare in media a 90 giorni), ma consentirà ai costruttori anche di ridurre i costi generali, del personale, della logistica e di magazzino. Le concessionarie poi, nell’arco di due anni, diventeranno commissionarie, con vetture in conto deposito. E questo significherà anche meno costi di stock per i rivenditori di auto».

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