L’intelligenza artificiale in cantiere.
«App anche per le piccole imprese»

Edinnova. Edifici che diventano contenitori attivi, in grado di comunicare continuamente non solo con chi li abita, ma anche con chi li ha costruiti, venduti e con chi li mantiene in condizioni ottimali.

È questo il futuro prossimo dell’edilizia italiana e a Bergamo già si inizia a sperimentare molto di questi modelli digitali, in cui software, applicazioni e raccolta dati, entrano nei cantieri, fra mura e impianti, lavorando a stretto contatto con le persone. Tra gli approfondimenti tecnici proposti, la Rete di Edinnova ha presentato ieri, presso l’auditorio di Confindustria, tre famiglie tecnologiche digitali come ConTech, PropTech, FinTech. «Sono tecnologie che già vengono usate - spiega Angelo Luigi Marchetti, presidente di Edinnova, - che legano l’edificio ai diversi settori che lo interessano. FinTech, infatti, rappresenta tutto l’ambito finanziario come il crowdfunding che sta dando modelli di successo, ConTech è la tecnologica nell’ambito delle costruzioni e PropTech quella che rientra nella gestione dell’edificio».

Nei fatti il professore del Politecnico di Milano Stefano Bellintani, a capo del progetto Italian PropTech Network ha portato a conoscenza degli imprenditori presenti alcune delle startup che stanno innovando il settore, in un’ottica sempre più trasversale per cui la vota dell’edificio non si ferma con la consegna del costruttore all’immobiliare. «Abbiamo raccolto in un book tutte quelle realtà giovani, innovative e fortemente digitalizzate che propongono prodotti in grado di assistere ogni ambito della filiera, dalla progettazione alla manutenzione predittiva, passando per il finanziamento del progetto, segnalando 273 realtà italiane o già attive sul mercato italiano» spiega il professor Bellintani. Non più solo esperienza e tradizione, quindi, il mondo delle costruzioni che fino ad ora, come ammette il professore «ha resistito al cambiamento», ora corre velocemente per adeguarsi agli standard internazionali imparando ad apprezzare ciò che la digitalizzazione è in grado di offrire. «Non si parla solo di grandi cantieri, - prosegue Bellintani, - esistono app molto interessanti per le realtà medie e medio-piccole, ovvero il grosso delle imprese edili, che permettono di condividere con altri le informazioni relative al progetto, aumentano la sicurezza, permettono agli investitori di essere aggiornati sullo stato di avanzamento del cantiere e, una volta finito l’edificio, raccolgono dati sul confort o sulla puntualità dei servizi offerti». per fare qualche esempio pratico, un ascensore potrebbe comunicare direttamente con il manutentore per avvisarlo di u guasto o un problema, ma allo stesso tempo, si potrebbe intervenire per sostituirlo perché poco efficiente rispetto ai dati forniti dal suo utilizzo. Non solo, capire come un materiale si è comportato nel tempo permette di studiarlo e conoscerlo, ma anche conoscere esattamente la sua composizione è utile per la sostenibilità e lo smaltimento delle strutture dismesse.

«Ci stiamo rendendo conto che le nuove tecnologie aprono spazi sempre nuovi e la digitalizzazione non è solo applicata a ciò che facevo prima, ma genere qualcosa di nuovo - sottolinea Marchetti, che aggiunge - La filiera edile è estremamente competitiva e ora non si tratta di convincere le aziende ad adeguarsi alle soluzioni proposte, quanto più aiutarle a una rapida transizione che la filiera stessa gli richiede. Ormai possiamo immaginare tutto dell’edificio, come fosse una realtà virtuale in cui posso predire degli andamenti e progettare al meglio»

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