Luce, la fine del mercato tutelato slitta a luglio. Il plauso dei consumatori

Ce lo chiede l’Europa, ma l’Europa può aspettare tre mesi. La fine del mercato tutelato dell’elettricità, una delle condizioni poste da Bruxelles per darci i soldi del Pnrr, slitta dal primo aprile al primo luglio. Lo ha deciso l’Arera, l’autorità pubblica per l’energia, che fissa le tariffe di luce e gas sul mercato protetto.

Quei tre mesi in più (secondo Arera) serviranno per informare meglio gli utenti sul passaggio al mercato libero, e per fare in modo che le banche, che pagano le bollette dai conti correnti dei cittadini, siano informate su chi saranno i nuovi fornitori.

E’ stato il Decreto legge Energia, approvato il 27 novembre scorso, a prevedere queste campagne di comunicazione, per rendere meno problematico il passaggio. E lo stesso Decreto ha posticipato la data delle gare per i nuovi fornitori di elettricità, che subentreranno a quelli del mercato protetto: dall’11 dicembre al 10 gennaio. Lo slittamento delle gare ha contribuito a far slittare anche la scadenza del mercato tutelato della luce.

Le stesse esigenze di chiarezza per le bollette dell’elettricità, sembra però che non sussistano per il gas. La fine del mercato protetto per il metano rimane fissata al 10 gennaio, senza dilazioni per informare meglio cittadini e banche.

Coinvolti 10 milioni di euro

Il mercato tutelato di luce e gas riguarda circa 10 milioni di italiani, un terzo degli utenti totali. Per loro, le tariffe sono fissate dall’Arera. Gli altri due terzi degli utenti italiani stanno sul mercato libero: qui le tariffe sono fissate dagli operatori.

La liberalizzazione del mercato italiano dell’energia era stata avviata nel 1999 da Pierluigi Bersani, e completata nel 2015 da Matteo Renzi. Ma il mercato tutelato era stato mantenuto, e la sua fine era stata prorogata varie volte. Secondo alcuni per tutelare i consumatori, secondo altri per insofferenza al mercato. Quest’anno però, la Ue si è imposta: se l’Italia voleva i soldi del Pnrr, doveva completare la liberalizzazione dell’energia.

Le associazioni dei consumatori nei mesi scorsi avevano chiesto il rinvio della fine della tutela, ritenendo che alla fine offrisse bollette più basse agli utenti. Oggi plaudono compatte alla decisione di Arera, ma non risparmiano critiche e consigli. Per Assoutenti servono «informazioni tempestive» e «una task force contro raggiri e pratiche aggressive degli operatori».

Unione nazionale consumatori e Codacons chiedono di rinviare anche la fine del mercato tutelato del gas, accorpandola a quella della corrente. Il Movimento difesa del cittadino chiede una campagna informativa insieme alle associazioni di consumatori, e Adoc lamenta che questa campagna non sia ancora partita.

Ma perché due scadenze diverse per luce e gas? Il motivo è tecnico. Per il metano, gli operatori che forniscono il prodotto sul mercato tutelato possono fornirlo anche sul libero. Se un utente del tutelato al 10 gennaio non avrà scelto un fornitore del libero, continuerà a ricevere il metano dal suo operatore, solo con una tariffa diversa, la Placet (in parte ancora fissata dallo Stato).

Per la corrente invece le cose sono diverse. Non tutti gli operatori del tutelato possono fornirla anche sul libero. Quindi bisogna dividere il territorio italiano in aree, ed assegnare ciascuna con una gara ad un determinato operatore. L’utente elettrico tutelato che non farà una scelta per il mercato libero, sarà assegnato in automatico all’operatore della sua zona. La gara però richiede qualche mese, ed ecco perché la fine della protezione sulla corrente arriverà più tardi rispetto a quella sul gas.

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