Meccanica artigiana, accordo e aumenti per 17mila lavoratori

TRATTATIVA. L’intesa provinciale segue quella nazionale e prevede 96 euro in più: 50 da gennaio, gli altri ad aprile. Sindacati soddisfatti: «Un settore cruciale per Bergamo».

Una schiarita contrattuale a inizio 2024, che porta con sé buone notizie per gli oltre 17mila metalmeccanici bergamaschi del settore artigiano. Nella busta paga di gennaio, infatti, lavoratori e lavoratrici troveranno l’aumento dei minimi retributivi già definito lo scorso 21 dicembre a livello nazionale da Fim-Cisl, Fiom-Cgil, Uilm e dalle rappresentanze datoriali Confartigianato, Cna, Casartigiani e Claai.

La quota rappresenta un anticipo degli aumenti dei minimi retributivi che si andrà a determinare con il proseguimento della trattativa per la vigenza contrattuale 2023-26 del Contratto nazionale Artigiani Area Meccanica, che comprende quattro settori: meccanica-installazione impianti, odontotecnici, orafi-argentieri e restauro artistico beni culturali - ed è calcolata sull’indice Ipca del 2023.

L’aumento (tecnicamente denominato Afac- Acconto su futuri aumenti contrattuali) è di 96 euro al 4^ livello, pari ad un percentuale media del 6.6% per tutti i livelli salariali, che sarà riconosciuto a più di 500mila lavoratori impiegati nel Paese nel settore dell’artigianato dell’area meccanica. La prima tranche è di 50 euro dal 1° dicembre 2023 (che viene recuperata nella busta paga di gennaio 2024), la seconda 46 euro dal 1° aprile 2024.

«È un riconoscimento economico rilevante e significativo per uno dei settori più importanti della nostra provincia – commenta Luca Nieri, segretario generale Fim-Cisl di Bergamo. Per quello che riguarda il settore metalmeccanico è il secondo per numero di addetti, e pur restando un settore molto frastagliato con una classe dimensionale sotto i sei addetti, rappresenta una vera risorsa per tutto il settore manifatturiero, sia perché molte delle piccole officine rappresentano le ultime vere botteghe dove ancora si impara un lavoro, dove si sviluppano professionalità alte, sia perché sono degli importanti polmoni indispensabili per le maggiori realtà produttive della provincia. Ci auguriamo che la trattativa riprenda presto, per completare il percorso verso nuovi traguardi normativi e per prossimi aumenti economici. Qui, la vera sfida sarà legata al tema delle transizioni – conclude Nieri -, cui dovremo prestare attenzione in termini di formazione professionale e politiche attive».

Anche per il segretario Fiom-Cgil di Bergamo Andrea Agazzi, «è importante aver definito l’accordo sull’aspetto economico, vista l’urgenza di garantire un atteso incremento salariale in una situazione inflativa pesante. L’aumento in busta paga che viene garantito dalla mensilità di dicembre, e dunque erogato in questi giorni, è rilevante ed era atteso dalla scadenza del 2018. Ora però serve proseguire con la trattativa per concludere il rinnovo per la parte normativa che ancora manca. Il confronto riparte ora il 29 gennaio. A quel tavolo porteremo le rivendicazioni contenute nella piattaforma presentata nel giugno scorso».«È un buon accordo che compensa l’aumento dell’inflazione, così come era già avvenuto per la meccanica industriale - aggiunge Damiano Bettoni, della Uilm Bergamo -: ora ci aspettiamo una discussione costruttiva anche per la parte normativa».

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